“La legge 40 è il risultato di un lungo lavoro svolto nella società e nel Parlamento per oltre dieci anni e rappresenta il punto di equilibrio massimo tra l’obiettivo di superare la sterilità di coppia e di proteggere i diritti alla vita, alla famiglia, all’identità genetica del figlio.
Un punto di equilibrio apprezzato ed approvato da oltre l’80 per cento degli italiani che liberamente astenendosi o esplicitamente votando contro, si sono espressi contro il referendum: perciò chi propone di modificare questa legge si assume una grande responsabilità”.
Il Movimento per la vita, dopo le dichiarazioni dell’onorevole Bindi a proposito di possibili modifiche parlamentari alla legge, torna a fare appello a tutti i candidati alle prossime elezioni perché si impegnino a non cambiare la normativa sulla procreazione assistita.
“Il solo miglioramento -afferma il presidente Mpv, Carlo Casini- sarebbe l’introduzione di una maggiore tutela del diritto alla vita ed alla famiglia del concepito”.
Recentemente il genetista Bruno Dallapiccola, copresidente dell’associazione Scienza e Vita, replicando a quanti tornano a chiedere modifiche della Legge 40, ha dichiarato che la discussione potrebbe essere riaperta “solo nel caso di dati nuovi e nuove evidenze, al momento non disponibili né prevedibili”.