A più di trent’anni dalla morte di Alessandro Serenelli, l’assassino di Santa Maria Goretti, “Mattino dieci” ha offerto ai suoi ascoltatori la testimonianza inedita di un frate che lo ha conosciuto. Dal convento di Corinaldo, paese natale della piccola santa, fra Teodorico Traini ha ricordato i fatti con queste parole:
“Ho conosciuto Alessandro Serenelli nel nostro convento di Macerata, dal 1964 al ’70, anno della sua morte: i resti sono in una cassettina nell’ossario della fraternità cappuccina.
Era un uomo di statura medio-bassa, tarchiato, dal temperamento focoso, che aveva imparato a dominare. Era molto riservato, parlava pochissimo: si esprimeva solo per necessità. Trascorreva la sua giornata in camera, leggendo libri religiosi, o in cappella, pregando. Finché poté(era molto anziano, essendo nato nel 1882,ndr) aiutava noi che eravamo di servizio nella casa di riposo annessa al convento. Mi ci sono trovato bene. Per delicatezza non ho mai osato chiedergli nulla della sua giovinezza. Quando sono andato cappellano all’ospedale, gli facevo mettere la firma sulle immaginette della Santa che distribuivo alla gente, e lui diceva ‘per Marietta, tutto’.
Posso dire con certezza che in lui si è verificato quel che aveva detto Maria Goretti prima di morire: ‘non solo lo perdono, ma lo voglio insieme con me in paradiso’.”
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