L’abbraccio dei giovani riuniti a San Giovanni Rotondo è volato a Rio de Janeiro sabato 27 luglio. La bellezza di sentirsi un cuor solo, sia con i ragazzi che, da ogni parte del mondo sono volati a Rio, sia con Papa Francesco.
Testimonianze, musica, riflessioni e danza hanno animato la serata, condotta da Paola Russo e in diretta su Padre Pio TV, a pochi passi dalla chiesa che custodisce le spoglie mortali di Padre Pio da Pietrelcina. “Una festa della fede”, così come ha definito il Santo Padre la Gmg, che ha avuto il suo culmine nel collegamento televisivo con Rio per vivere insieme la veglia di preghiera con Papa Francesco e i giovani di tutto il mondo.
Un momento di festa fortemente voluto dalle Pastorali giovanili e vocazionali dei Frati Cappuccini della provincia di Sant’Angelo e Padre Pio e dell’Arcidiocesi di Manfredonia-Vieste e San Giovanni Rotondo, che hanno pensato ai tanti giovani che non hanno potuto raggiungere il Brasile ma che hanno voluto testimoniare la bellezza dell’essere discepoli di Cristo.
Durante la serata sono stati riportati all’attenzione dei ragazzi presenti alcuni significativi passaggi dei discorsi che Papa Francesco ha rivolto durante la Gmg ai giovani di tutto il mondo.
“Desidero dirvi ciò che spero come conseguenza della Giornata della Gioventù – ha detto il Papa ai giovani argentini nella cattedrale di San Sebastian – spero che ci sia chiasso. Qui a Rio ci sarà chiasso, ci sarà. Però io voglio che vi facciate sentire nelle diocesi, voglio che si esca fuori, voglio che la Chiesa esca per le strade, voglio che ci difendiamo da tutto ciò che è mondanità, immobilismo, da ciò che è comodità, da tutto quello che è l’essere chiusi in noi stessi. Le parrocchie, le scuole, le istituzioni sono fatte per uscire fuori…, se non lo fanno diventano una ONG e la Chiesa non può essere una ONG. Che mi perdonino i vescovi ed i sacerdoti, se alcuni dopo vi creeranno confusione. E’ il consiglio. Grazie per ciò che potrete fare”.
Intensi i momenti musicali che hanno arricchito la serata, grazie alla voce e alla grinta del giovane Donato Perrone, reduce dall’esperienza televisiva di “The Voice”, a cui ha partecipato per “distinguersi”, e alla dolcezza di Lucia Frattaruolo, che qualche anno fa ha preso parte a “Ti lascio una canzone”, cimentandosi in un impegnativo brano di Mina. Presenti anche diversi componenti della compagnia teatrale di Carlo Tedeschi, che hanno portato in scena alcuni brani tratti dai loro musical più famosi e apprezzati, come Chiara di Dio e un Fremito d’ali, dedicato a Padre Pio.
Emozionante è stato quando i giovani presenti hanno rivolto il loro pensiero, con un applauso, a Benedetto XVI, che nel suo messaggio per la 28° Giornata Mondiale della Gioventù, intitolato “Andate e fate discepoli tutti i popoli!”, ha invitato i giovani di tutto il mondo alla GMG di Rio2013.
La Giornata mondiale della Gioventù è da sempre un momento di incontro, preghiera e condivisione che i giovani vivono, non rappresenta un semplice momento di festa ma qualcosa di più profondo, non a caso dopo le GMG, felice intuizione del Beato Giovanni Paolo II, sono nate e maturate tante vocazioni, così come ha spiegato nel suo intervento fr. Maurizio Placentino, responsabile della Pastorale Giovanile e Vocazione dei Frati Minori Cappuccini della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio, che ha anche ricordato alcune delle Gmg a cui ha partecipato.
"Fede", "testimonianza", "allegria", queste sono state le parole chiave della GMG di Rio, ma anche dello stesso pontificato di Papa Francesco. Durante la via Crucis il Santo Padre ha pregato con i giovani dicendo loro “che non c’è croce nella nostra vita che Gesù non condivida con noi… Nella Croce di Cristo – ha detto ancora Papa Francesco – “troveremo un Cuore aperto che ci comprende, ci perdona, ci ama e ci chiede di portare questo stesso amore nella nostra vita, di amare ogni nostro fratello e sorella con questo stesso amore”.
E in attesa della veglia di preghiera, con don Salvatore Miscio, responsabile della Pastorale giovanile e vocazionale dell’Arcidiocesi di Manfredonia Vieste e San Giovanni Rotondo, i ragazzi presenti hanno potuto riflettere sulle parole di Papa Bergoglio, che nel discorso di accoglienza ai giovani sulla spiaggia di Copacabana, ha invitato tutti a “mettere fede”, “Bota-fé” in brasiliano.
“Cari giovani se vogliamo che la vita abbia veramente senso e pienezza, – ha detto il Santo Padre – come voi stessi desiderate e meritate, dico a ciascuno e a ciascuna di voi: “metti fede” e la vita avrà un sapore nuovo, la vita avrà una bussola che indica la direzione; “metti speranza” e ogni tuo giorno sarà illuminato e il tuo orizzonte non sarà più oscuro, ma luminoso; “metti amore” e la tua esistenza sarà come una casa costruita sulla roccia, il tuo cammino sarà gioioso, perché incontrerai tanti amici che camminano con te. Metti fede, metti speranza, metti amore! Tutti uniti: "metti fede", "metti speranza", “metti amore”.
Un festa della fede conclusasi con la veglia in diretta dalla spiaggia di Copacabana, per pregare con Papa Francesco e con i giovani di tutto il mondo, non solo quelli presenti a Rio ma anche con i tanti ragazzi che per l’occasione si sono riuniti nelle piazze, nelle parrocchie… giovani che hanno risposto con generosità e coraggio all’invito che Gesù ha fatto per rimanere con Lui, per essere suoi amici.