Dopo la tradizionale benedizione delle Palme ai piedi della via Crucis monumentale del Messina e l’ascolto del vangelo fra Francesco Dileo, rettore del Santuario di San Pio, come Gesù, è salito su di asino e si è portato in processione, con migliaia di fedeli, nella grande Chiesa intitolata al santo frate cappuccino per la celebrazione dell’Eucaristia.
Durante l’omelia, fra Francesco, si è soffermato sul significato di questa domenica: “Abbiamo iniziato questa celebrazione eucaristica ricordando l’ingresso trionfante di Gesù in Geursalemme ed abbiamo imitato le folle degli ebrei che andavano verso il Messia acclamando: “benedetto colui che viene, il Re, nel nome del Signore“.
Momento festoso di un avvenimento messianico. “Attraverso la liturgia della Parola – ha detto il rettore – siamo stati proiettati al venerdì santo, verso il mistero profondo della passione e morte del Signore, attraverso il racconto drammatico dell’evangelista Luca”.
“L’ingresso in Gerusalemme – ha spiegato fra Francesco – rappresenta l’inizio della risoluzione della vita terrena di Gesù e della sua missione salvifica. E necessario da parte nostra accostarci con profonda fede a tale mistero. Solo la fede può aiutarci a cogliere nel dramma della Passione, non un fallimento ma il momento culminante del nostro riscatto, della nostra redenzione. Momento di verità in cui Gesù ci ha riscattati con il suo sangue, ci ha guariti con le sue piaghe”.
Fra Francesco ha concluso l’omelia ribadendo che “è importante da parte nostra, in ragione della fragilità umana, stare attenti affinché non sia turbato il nostro cuore come quello dei discepoli di fronte all’apparente fallimento del Maestro. Ma dobbiamo sempre di più accogliere nella via dolorosa della Passione del Signore, l’atto sublime e grandioso dell’amore di Dio per noi”.
L’esortazione del Rettore rivolta sia ai pellegrini che hanno raggiunto la cittadina garganica e sia a coloro che seguivano numerosi la celebrazione in diretta tv e su facebook live, è stata quella di “imparare sempre di più, giorno per giorno a seguire Gesù, perché seguirlo significa, comprendere il senso della nostra esistenza e del nostro destino ultimo. Ce lo insegna Padre Pio. Metterci alla sequela di Gesù significa avere la possibilità di rispondere a quelle domande esistenziali scomode chi sono dove sono diretto perche esisto quale il senso della mia vita. Gesù non e una persona qualsiasi. Gesù è la verità è il Signore”.