La presenza del reliquiario della Madonna delle lacrime di Siracusa nella città del Santo con le stimmate, fino a domenica 6 aprile, è occasione di riflessione e conversione. «Dio ci ama guardandoci – ha detto nell’omelia padre Luca Saraceno, rettore del santuario che custodisce la preziosa testimonianza mariana e che ha presieduto la celebrazione eucaristica delle ore 18 di domenica scorsa – ed è l’esperienza che ha fatto anche Maria che si è sentita guardata da Dio, con quello sguardo di tenerezza e di amore. Dentro questo sguardo è scritta proprio la storia della Madonna delle lacrime: Maria ha imparato fino in fondo la ragione e la logica di questo sguardo che restituisce a noi suoi figli».
La messa vespertina di lunedì 31 marzo ha visto la partecipazione di tutti i collaboratori del santuario di Santa Maria delle Grazie e della sezione Unitalsi di San Giovanni Rotondo. A presiedere la celebrazione fr. Francesco Dileo rettore del santuario e della chiesa di San Pio. «Il cuore di Dio non rimane indifferente davanti alle lacrime di una madre, ancora di più alle lacrime di sua madre. Mi piace pensare e credere che questo possa succedere anche a noi e che cioè per le lacrime della Vergine Maria nostra Madre nessuno vada perduto ma guadagnato per la vita eterna».
Oggi martedì 1° aprile ad accogliere la preziosa teca gli malati ed il personale medico di Casa Sollievo della Sofferenza. Nel pomeriggio il reliquiario è stato riportato in santuario per la celebrazione della santa messa, presieduta dal ministro provinciale di Sant’Angelo e Padre Pio, fr. Francesco Daniele Colacelli, con la partecipazione di tutta la famiglia francescana della città di San Pio. «Ecco dunque spiegato il significato delle lacrime della Vergine Maria. Sono le lacrime di una mamma che soffre per i suoi figli e soffre nel vederli soffrire. Ma soffre ancor di più al pensiero che loro stessi, noi a volte, volontariamente ci vogliamo condannare alla più atroce delle sofferenze la lontananza a causa del peccato, dal suo figlio Gesù» ha detto il ministro provinciale.