Il 27% fanno, il 20% farebbero, il 26% hanno fatto e il 27% non farebbero. Il soggetto sono gli internauti, intesi semplicemente come coloro che conoscono Internet, e il “che cosa” è la pratica dell’impegno civile, qualcosa di più generale rispetto al volontariato.
“Il gusto degli altri”, lo chiamano quelli dell’Osservatorio Permanente dei Cambiamenti degli Stili Valoriali in Italia “La scala dei valori”: la percezione del legame sociale, la propensione a tenere conto delle ricadute dei propri gesti e delle proprie scelte sul resto della collettività.
Ed è appunto “Il gusto degli altri”, il titolo dell’indagine statistica che il Comitato Scientifico dell’Osservatorio ha promosso e realizzato in vista della messa on-line del portale Buonpernoi.it: un’indagine telefonica che ha avuto la sua prima edizione alla fine del 2000 (quando la diffusione della conoscenza di Internet in Italia era ancora ridotta) e che è stata poi aggiornata a fine 2001 con l’intenzione di rendere permanente il monitoraggio e la divulgazione dei dati raccolti.
Il professor Furio Camillo, docente di statistica dell’Università di Bologna, spiega i criteri della ricerca ai microfoni di Radio Padre Pio: “L’indagine è stata svolta in modo da valutare contemporaneamente l’approccio ad internet e la propensione all’impegno sociale degli italiani. Il campione si compone di oltre 4.500 intervistati su tutto il territorio nazionale. Il questionario somministrato ha presentato però due macro sezioni di analisi: la prima per valutare la conoscenza di internet, la seconda invece, costituita dai 3/4 delle domande, per esplorare il vissuto e l’immaginario valoriale degli intervistati nei confronti dell’impegno sociale. Chi dalla prima sezione del questionario rivelasse di non conoscere Internet è stato quindi considerato “non internauta” e la sua intervista è stata abbandonata”. Su 12.000 questionari somministrati, il campione rappresentativo degli internauti in Italia è dunque di 4.500.
“Il gusto degli altri” è dunque un profilo dell’internauta medio italiano in termini di stile di vita. “Il gusto degli altri” è un filo che lega, un minimo comun denominatore che unisce gli internauti potenzialmente interessati a Buonpernoi.it. Un portale che ha un senso, se è vero che, come emerge in definitiva dalla ricerca dell’Osservatorio, sono “poco internauti” quelli che si impegnano poco.
A conclusione dell’indagine, sembra che l’impegno degli internauti nasca da due componenti ben precise: una più individuale, l’altra più collettiva. Il “gusto degli altri”, quindi, è in parte un’esigenza personale e in parte un bisogno sociale, collettivo, di appartenenza a un gruppo. Spesso gli internauti impegnati non sono giovanissimi. “I più giovani hanno smesso di praticarlo attivamente – ha sottolineato il prof. Camillo – per mancanza di tempo, oppure non si sentono sufficientemente informati sul dove e come impegnarsi. Per alcuni di loro, l’impegno è uno strumento per migliorare il futuro. Per altri, è un modo per risolvere i drammi vissuti o per sentirsi migliore degli altri. Una differenza sostanziale sembra poi delinearsi tra gli internauti donne e gli internauti uomini: le prime hanno un’immagine del volontario come persona più allegra e positiva, mentre per i secondi l’impegno sembra nascere più che altro da un bisogno da soddisfare, come la necessità di superare un dramma appunto, o di sentirsi a posto con la coscienza” .
Oltre che da Furio Camillo, il Comitato Scientifico dell’Osservatorio Permanente degli Stili Valoriali in Italia “La scala dei valori” è composto da Andreina Mandelli (docente di Internet Marketing all’Università Bocconi), dal massmediologo e prorettore dell’Università di Bologna Roberto Grandi, da Chiara Berti (docente di Psicologia Sociale a Urbino) e da Paola Parenti, presidente di Chiocciola – La casa delle idee in movimento e ideatrice del portale Buonpernoi.it, che ha promosso l’indagine “Il gusto degli altri”. (Paola Russo)