La Federazione SCS/CNOS (Servizi Civili e Sociali del centro Nazionale Opere Salesiane), che coordina le attività salesiane italiane nel campo dell’emarginazione giovanile e promuove iniziative di volontariato internazionale, prende posizione contro il disegno di legge in materia di immigrazione. Il ddl n.795, che ha appena iniziato l’iter parlamentare, viene criticato dai seguaci di Don Bosco innanzitutto nella filosofia di fondo. “L’immigrazione non è un pericolo –dice ai microfoni di Radio Padre Pio il vicepresidente SCS don Mario Pertile- e non si tratta di filtrare gli immigrati lasciando passare solo quanto : piuttosto è una seria questione sociale da gestire con logiche di sistema. Non condividiamo neppure l’altro pilastro del provvedimento, ovvero la centralità del ruolo lavorativo nella sua accezione più brutalmente economica e privatistica, non come attributo della persona. Tali visioni sociali sono vecchie e stanche -argomenta ancora don Pertile- e non è giusto dar vita ad un , posto come condizione per il riconoscimento pubblico, associando la possibilità di e non essere clandestini nel nostro territorio ad un accordo con il datore di lavoro”.
Un riferimento particolare infine riguarda i soggetti più deboli: i minori, che spesso giungono nel nostro paese da soli; per questi immigrati “speciali” la Federazione Salesiana chiede una linea politica chiara, che veda al primo posto l’interesse ed il bene del minore. (MPP)