Secondo le recenti dichiarazioni della Società Italiana di Neuropsichiatria Infantile (SINPIA), la salute mentale dei minori rappresenta un tema cruciale in Italia, dove un bambino su cinque, corrispondente a circa due milioni, è colpito da un disturbo neuropsichiatrico. Questa situazione non è unica al nostro Paese: a livello globale, tra il 10 e il 20% di bambini e adolescenti presenta disturbi mentali, con una significativa prevalenza di ansia e depressione, che costituiscono il 40% delle diagnosi. L’urgenza di interventi tempestivi e di una continuità nel trattamento è, pertanto, più che mai evidente.
Il 10 Ottobre, nella giornata, dedicata a livello globale all’argomento, si propone come obiettivo più alto quello di far crescere la consapevolezza su questo tema delicato, promuovere e indirizzare il più possibile le iniziative presenti sul territorio non solo italiano, nella convinzione che ridurre l’ansia e i disturbi psichici, combattere la sensazione di isolamento, l’emarginazione, che affligge soprattutto i più giovani sotto forma di ansia e depressione, sia importante per preservare quel benessere che rappresenta una grossa parte del capitale sociale. Tra le tante iniziative, sicuramente emblematica è quella della Fondazione Progetto Itaca ETS la quale prevede che i luoghi simbolo di 17 grandi città italiane vengano illuminati di verde, colore normalmente associato alla salute mentale, per esprimere vicinanza e sostegno a chi convive con disturbi mentali.
Il Ruolo Fondamentale della Comunità di Sant’Egidio
In questo contesto allarmante, la Comunità di Sant’Egidio si distingue per il suo impegno nei confronti delle persone affette da disturbi mentali. Gli operatori della Comunità, attraverso attività di sostegno sociale e psicologico, si trovano spesso a confrontarsi con le difficoltà mentali che accompagnano le situazioni di povertà e vulnerabilità sociale. La loro azione non solo mira a dare supporto, ma si impegna anche a rompere il ciclo di isolamento che spesso affligge chi vive per strada o si trova in condizioni economiche precarie.
Un esempio significativo dell’opera di Sant’Egidio è il progetto “Città che cura”, avviato a Civitavecchia nel 2012, in collaborazione con la ASL Roma 4 e il Comune. Questa iniziativa ha creato una rete di convivenze protette per persone con disturbi mentali, dimostrando come la solidarietà e l’inclusione possano tradursi in risultati tangibili e in costi sostenibili.
Progetti Internazionali e Collaborazione
Il lavoro della Comunità non si ferma ai confini nazionali. In Albania, Sant’Egidio ha giocato un ruolo chiave nella chiusura di manicomi e nell’istituzione delle “Case Rosse”, strutture che offrono un ambiente rispettoso e accogliente per i pazienti psichiatrici. Qui, l’amicizia e il supporto contribuiscono al benessere di persone spesso dimenticate dal sistema sanitario.
Inoltre, il legame tra disagio psichico e impoverimento è stato un tema centrale in una recente conferenza tenutasi in Vaticano, dove si è discusso del importante intervento della Chiesa nel sostenere le persone con disturbi mentali. La Comunità di Sant’Egidio rappresenta un punto focale a cui guardare con attenzione, offrendo modelli di assistenza e integrazione che potrebbero essere replicati anche in altri contesti per migliorare la vitale questione della salute mentale tra i più giovani e vulnerabili.