Grande partecipazione di frati, di sacerdoti e di popolo, ieri sera, nella chiesa parrocchiale di San Francesco, in Termoli, annessa al convento dei Cappuccini, dove il vescovo diocesano, mons. Gianfranco De Luca, ha ordinato sacerdote fr. Italo Santagostino.
Prima del momento della consacrazione presbiterale, mons. De Luca, nell’omelia, si è rivolto a tutti i presenti: «Avvolgiamo il nostro caro fr. Italo nel mantello della preghiera», nella consapevolezza di essere «custodi della sua vocazione e sostegno della sua missione». Quindi, spiegando i gesti del rito dell’Ordinazione, ha detto: «Invito te e tutti noi a lasciarci educare dalla liturgia della Chiesa, che lascia intuire che la realtà va molto al di là di quello che possiamo intuire». Infine, rivolgendosi al candidato, lo ha esortato a «diventare, insieme a Cristo, un dono sacrificale».
Dopo mons. De Luca, sul capo di fr. Italo ha imposto le mani fr. Francesco Dileo, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio, quindi hanno ripetuto il gesto tutti i sacerdoti presenti, regolari e secolari, accompagnati dai canti del coro “Padre Raffaele da Sant’Elia a Pianisi”, diretto dal maestro Ferdinando Tartaglia.
Alla Concelebrazione ha partecipato anche l’arcivescovo emerito di Lecce, mons. Domenico D’Ambrosio, che è stato vescovo di Termoli – Larino dal 1990 al 1999 e che ora collabora con i frati cappuccini nell’attività pastorale del Santuario di San Giovanni Rotondo.
Particolarmente commovente è stato il momento in cui i genitori del novello presbitero hanno baciato le sue mani appena unte dal sacro crisma.
Nell’attestare al Vescovo che il candidato sia degno di ricevere l’Ordinazione, il ministro provinciale, fr. Francesco Dileo, ne ha tracciato il profilo biografico e formativo: «Fr. Italo Santagostino è nato a Termoli il 13 agosto 1984, da mamma Zenaide e papà Angelo. Figlio unico, ha vissuto in un contesto familiare tranquillo e sereno, ricevendo un’educazione efficace per crescere umanamente e per maturare i principi fondamentali della vita cristiana. Sin da bambino, dunque, ha frequentato questa parrocchia di San Francesco, integrando il normale iter di preparazione ai sacramenti dell’iniziazione cristiana con la frequenza del gruppo francescano degli Araldini. Crescendo si è determinato nel proseguire il suo cammino nella Gioventù Francescana, ravvisando in tale fraternità l’opportunità di una maggiore crescita umana e spirituale. Nel frattempo, ha frequentato con profitto il percorso degli studi, fino a conseguire la laurea in Informatica presso l’Università del Molise, che gli ha consentito di inserirsi ben presto nel mondo del lavoro. Un sempre maggiore interessamento alla spiritualità francescana e l’esempio dei frati cappuccini, che operano pastoralmente in questa città, lo hanno, però, indotto a compiere un profondo discernimento vocazionale. Nell’autunno del 2011 è entrato nella nostra Casa di accoglienza in San Marco la Catola; quindi, ha proseguito con il Postulato a Giffoni Valle Piana negli anni 2012-2013. Il 17 settembre 2013, a Morano Calabro, ha vestito l’abito religioso cappuccino ed ha incominciato l’anno di Noviziato, al temine del quale, il 17 settembre 2014, ha emesso la professione temporanea dei consigli evangelici. Dal 2014 al 2017 ha continuato il suo cammino di formazione, prima nella casa di Postnoviziato di Campobasso, dove ha trascorso tre anni, al termine dei quali, concluso anche il biennio filosofico, ha emesso, il 7 dicembre 2017, in Foggia, presso la chiesa conventuale e parrocchiale dell’Immacolata, la professione perpetua; e poi ha proseguito gli studi nel convento di Santa Fara in Bari, dove il suo percorso accademico presso la Facoltà Teologica Pugliese si è intrecciato con le prime esperienze di apostolato, che lo hanno visto impegnato nell’animazione della Gioventù Francescana del luogo e nella collaborazione con il parroco, mettendo a disposizione la sua preparazione per alcune catechesi programmate a beneficio della comunità parrocchiale. In questi anni ha anche perfezionato la sua formazione in ambito musicale, frequentando la scuola di musica sacra di don Antonio Parisi. Nel lungo cammino di formazione umana, spirituale e accademica, fr. Italo ha saputo mettere a frutto i talenti che il Signore gli ha donato. Il suo carattere volitivo, ma a tratti anche remissivo, gli ha permesso di maturare un buon equilibrio nelle relazioni fraterne, al punto da manifestare tratti vivaci e dinamici della sua personalità, necessari per il ministero a cui è chiamato. Ha sempre mostrato, inoltre, un forte senso di responsabilità nell’eseguire e portare a termine gli impegni che gli sono stati affidati. Il 1° ottobre scorso, ha ricevuto l’ordine del diaconato, presso la basilica di Santa Fara in Bari e ha svolto tale ministero nella Fraternità di San Giovanni Rotondo dove, già dal 2021 si occupa, insieme ad altri fratelli, della Pastorale giovanile-vocazionale della nostra Provincia, oltre ad essere assistente della Gioventù Francescana locale e valido collaboratore nell’animazione liturgica del Santuario».
Prima della benedizione finale, fr. Italo ha rivolto una lunga serie di ringraziamenti, iniziati con una richiesta di applauso per la sua famiglia di origine: per i genitori presenti, per la nonna che stava seguendo la Messa in tv e per i nonni che vi partecipavano dal Cielo. «Non è un sogno che si realizza – ha detto il novello sacerdote – ma è un dono che è stato accolto», consapevole che è «un regalo fatto di responsabilità, di pienezza, ma di tanto, tanto, tanto amore».
Infine, è stato letto un telegramma del segretario di Stato vaticano, card. Pietro Parolin, con cui formulava gli auguri e comunicava la benedizione apostolica di Papa Francesco a fr. Italo, alla sua famiglia e a tutti coloro che hanno partecipato alla Messa di Ordinazione sacerdotale.
Oggi, alle ore 11,00, nella stessa chiesa parrocchiale, il novello presbitero cappuccino presiederà la sua prima Celebrazione eucaristica.