Saggio, affettuoso e comprensivo. Questo è l’identikit del nonno italiano contenuto nel 5° Rapporto sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza, realizzato da Eurispes, in collaborazione con Telefono Azzurro.
Lo studio, che sarà presentato il prossimo 19 novembre a Roma, ha preso in esame un campione di 2.823 bambini tra i 7 e gli 11 anni.
Emerge che tre bambini su quattro, trascorrono “molto o abbastanza” tempo con i propri nonni. Quasi il 93% afferma che i nonni trasmettono loro affetto e comprensione e solo il 5% dichiara di non sentirsi considerato. Inoltre, anche se i rapporti sono in prevalenza confidenziali, nel 34% dei casi i bambini dichiarano di essere trattati con autorità. Infatti, setto questo aspetto prevale un modello educativo in cui i rapporti sono differenziati: le bambine sono trattate con maggiore dolcezza, forse perché meno inquiete. Al contrario i maschietti spettano comportamenti più autorevoli e severi.
Considerando la provenienza geografica dei bambini interpellati, nelle Isole si riscontra il numero maggiore, (40%), di coloro che trascorrono più tempo con i nonni, mentre le percentuali più basse si riscontrano nel Nord-Est e nel Centro Italia.
Il nostro Paese può ancora contare su nonni attivi e vitali che rappresentano il nucleo di una famiglia, che oggi si può considerare allargata.
“I nonni – commenta l’Eurispes – si segnalano come i nuovi protagonisti attivi, e non passivi come in passato, di una società organizzata che vede al centro la famiglia come struttura portante dell’organizzazione sociale contemporanea. A dispetto dei molteplici meccanismi emarginanti, ereditati dalla famiglia patriarcale, i nonni moderni sono ora in grado di proporsi con accenti e caratteristiche diversi, per conquistarsi un posto di rilievo nella famiglia contemporanea”.