Don Oreste Benzi, il sacerdote riminese fondatore dell’Associazione “Papa Giovanni XXIII” di Rimini, non abbassa la guardia nella sua battaglia per liberare dalla schiavitù della prostituzione migliaia di donne, soprattutto straniere. Venerdì 29 marzo guiderà una Via Crucis a Genova per ricordare, ha detto ai microfoni di Tele Radio Padre Pio:“Il martirio di queste ragazze e richiameremo noi stessi al peccato dell’indifferenza che commettiamo tutte le volte che, pur vedendo facciamo finta di non sapere. Le donne schiave per lo sfruttamento della prostituzione che sono sul territorio hanno diritto di essere liberate dallo Stato” .
Don Oreste punta a scuotere l’opinione pubblica italiana: “Perché l’importazione delle ragazze rese schiave per vendere il loro corpo aumenta di giorno in giorno?” – chiede – “perché le organizzazioni criminali che le tengono schiave dominano incontrastate?. Se c’è volontà, in pochi mesi si possono debellare i criminali schiavisti che dominano sovrani in Italia” – e aggiunge- “Rimini e provincia sono la prova inconfutabile: da tre anni non c’è più prostituzione su strada e anche nei locali sta diminuendo notevolmente. E’ necessario ribellarsi a questa situazione”.
Alla Via Crucis, che avrà come punto d’incontro il Piazzale Centrale S. Lorenzo, parteciperanno molte donne africane, albanesi, rumene che parleranno, canteranno e racconteranno il loro Calvario, molto “Suggestiva – ha aggiunto Don Oreste – sarà la presenza di due ragazze quattordicenni che daranno testimonianza con le loro drammatiche storie di sfruttamento e violenza”.
Ed ha concluso citando una frase di Martin Luther King “Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti”. (Paola Russo)