“Un luogo sicuro e un ambiente protetto per bambini che trascorrono ore ad attraversare checkpoint e barricate nel loro tragitto da casa a scuola”. Così David Bassiouni, rappresentante speciale Unicef a Gerusalemme, ha definito i campi estivi “Amici dei bambini” che anche quest’anno si svolgeranno in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, fino a metà agosto.
“Ormai da diversi anni l’Unicef, con i suoi programmi nelle zone occupate palestinesi porta avanti questa iniziativa – ha detto Roberto Salvan, direttore generale di Unicef Italia ai microfoni di Radio Padre Pio – il nostro scopo è dare a questi bambini la possibilità di stare insieme, giocare e condividere una sorta di ricerca della costruzione della pace. Quest’anno i campi sono 100, l’anno scorso più di 300, ma purtroppo mancano le risorse e ne abbiamo potuti sostenere solo un terzo.”
17 mila i bambini coinvolti nell’iniziativa, 7 mila tra i 12 e i 18 anni, 10 mila tra i 6 e i 12 anni.
“I campi sono diurni – ha proseguito Salvan – l’Unicef di Gerusalemme e gli uffici locali lavorano insieme, monitorando la situazione all’interno del campo. Pensiamo a cosa significhi per centinai di migliaia di bambini, vivere in zone in cui quotidianamente la notte ci sono bombardamenti e spari per cui lo stesso andare a scuola è una situazione di insicurezza e pericolo. Tante volte non riescono a dormire, perché in questo conflitto assurdo hanno perso familiari e amici. I campi riescono almeno a dare un po’ di serenità a questi bambini, per stare insieme, mangiare, giocare ed avere la possibilità di essere curati con più attenzione.”
Per contribuire, utilizzare il cc postale n.° 745000, intestato a Unicef Italia