Storia di una profonda conversione. E’ accaduto nel lontano 1946 quando, all’età di 28 anni, il prof. Luigi Peroni fu invitato per la prima volta a partecipare ad un pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo. Ai microfoni della nostra emittente, nella rubrica Padre Pio Santo: vita, parole e fatti del frate cappuccino, abbiamo ascoltato la testimonianza del Prof. Peroni il quale, per diversi anni ha fatto parte del Consiglio della Direzione Internazionale dei Gruppi di Preghiera.
Era il settembre del 1946 – Racconta il Prof. Peroni – Un giorno, il mio amico sacerdote Padre Pio Delle Piane, tra l’altro è in corso la causa di Beatificazione, mi propose di andare con lui a trovare un frate in concetto di santità. All’inizio fui un po’ scettico, ma accettai e così partii per San Giovanni Rotondo.
Arrivati in Chiesa mi sistemai in un angolino, un po’ in disparte, con occhio critico e vigilante.
Subito dopo la celebrazione ci ritrovammo tutti in sacrestia. Padre Pio si tolse i paramenti sacri e circondato da un gruppo di persone si avviò verso la porticina per entrare nel convento.
In quel momento pensai tra me e me: Padre se tu sei un santo,dammi uno sguardo e dammi una parola.
All’improvviso padre Pio si fermò, mi fissò per diversi minuti. Pensai dentro di me: E’ una semplice coincidenza! Poi, immediatamente, si avvicinò e mi chiese:Di dove sei? Con molta trepidazione risposi: Sono romano, padre!. Lui aggiunse: Civis romanus sum.
Queste parole mi turbarono molto. Sono le parole di San Paolo che mi ripetevo spesso. Stanno a significare che sono una persona testarda e che non cambio opinione facilmente. Questo primo incontro finì così.
Abbandonai la Chiesa e uscendo incontrai una maestra di una scuola elementare con la quale iniziai una chiacchierata e ad un certo punto mi disse: Ha chiesto a Padre Pio di diventare suo figlio spirituale?.Il quel momento mi chiesi cosa significasse diventare figlio spirituale di Padre Pio…ma poi lasciai perdere questo pensiero senza troppa importanza.
Il giorno successivo, subito dopo la Santa Messa, ci ritrovammo tutti in sacrestia. Confuso ed emozionato mi ritornarono in mente le parole della signora che incontrai il giorno prima. Mi feci coraggio e ad alta voce gridai: Padre, mi faccia diventare suo figlio spirituale!.
Il Padre mi guardò, mi indicò con il dito e disse: Tu vuoi diventare mio figlio spirituale?. Padre Pio si avvicinò e con le sue mani piagate, che scoprii solo dopo, mi prese la testa e iniziò a scuotermi da una parte all’altra.
Da quel 1946, per ben 22 anni, i miei incontri con il Padre si sono susseguiti periodicamente almeno due o tre volte al mese. Questi incontri mi hanno dato la possibilità di stargli vicino, di servire la Santa Messa e di confidare al Padre le mie gioie e pene, come se parlassi con un amico o il proprio papà.
Iniziò così il mio cammino di conversione vera e autentica perché Padre Pio era molto esigente dai suoi figli spirituali e pretendeva una certa condotta.Oggi rappresenta tutto per me. E’ stato un padre, un consigliere, un amico… Raccomando a tutti di avere grande fiducia in lui, senza fare cose straordinarie…Padre Pio comprende le pene e le sofferenze di chi soffre e provvede per le necessità di tutti”.