Il mondo dell’arte e della scultura dice addio a Giuliano Vangi. E’ morto nella sua casa di viale Trieste a Pesaro, a due passi dallo suo studio. Erano mesi che stava male per una forma di leucemia. Definito come “uno dei più grandi scultori del mondo”, “un gigante dell’arte” da oltre 50 anni aveva scelto Pesaro come sua città d’adozione. Il suo amore per la città – scrive oggi il vice sindaco su facebook – è stato testimoniato in mille occasioni anche nei momenti decisivi della candidatura a Capitale Italiana della Cultura”.
L’ambone della chiesa di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo, progettata dall’architetto Renzo Piano e consacrata il primo luglio 2004, è stato realizzato dal Vangi. Un’opera che illustra quattro scene del mistero pasquale:
- Maria di Magdala e Nicodemo che sono accanto al corpo di Gesù appena deposto dalla croce. La donna si china con il volto sul volto del Cristo, mentre Nicodemo, al quale l’artista ha voluto dare le sembianze di Padre Pio, ne sorregge i piedi.
- L’annuncio della resurrezione dei due angeli alla stessa Maria di Magdala
- L’incontro con Gesù risorto con Maria di Magdala
- Gesù dà la buona notizia a Pietro e Giovanni, idealmente già in cammino verso il sepolcro vuoto
Biografia di Giuliano Vangi
Giuliano Vangi nasce nel 1931 a Barberino di Mugello, in Toscana. Sin da giovane manifesta una fervida passione per l’arte, che lo porta a intraprendere studi presso l’Istituto d’Arte e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove affina le sue capacità e sviluppa la sua visione unica.
Dagli anni ’50 agli anni ’60, Vangi condivide il suo talento insegnando presso l’Istituto d’Arte di Pesaro e successivamente si trasferisce in Brasile, dove si dedica a studi astratti e sperimenta con cristalli e metalli. Durante questo periodo, le sue opere iniziano a ottenere riconoscimento internazionale: vince il Primo Premio al Salone di Curitiba, espone al Museo di San Paolo e partecipa a mostre negli Stati Uniti.
Nel 1962 fa ritorno in Italia e riprende l’attività didattica all’Istituto d’Arte di Cantù, continuando nel contempo a consolidare la sua reputazione artistica. La sua presenza è stata costante nelle più prestigiose manifestazioni artistiche, dalla Biennale di Venezia alla Quadriennale di Roma, fino alla Biennale di Scultura di Carrara.
Tra le sue esposizioni più memorabili, si ricordano la grande antologia del 1995 al Forte Belvedere di Firenze, la mostra agli Uffizi “Studi per un crocefisso e opere scelte 1988-2000” del 2000, e l’esposizione personale all’Ermitage di San Pietroburgo.
Oltre alle mostre, Vangi ha lasciato un’impronta indelebile con la creazione di monumenti collocati in contesti prestigiosi in tutto il mondo. Tra questi, la statua di San Giovanni Battista a Firenze, il Crocefisso e il nuovo Presbiterio per la Cattedrale di Padova, e il nuovo altare e ambone del Duomo di Pisa. La sua opera “Varcare la Soglia”, una scultura in marmo posta nei Musei Vaticani, testimonia il suo contributo alla cultura religiosa.
Inoltre, Vangi ha realizzato una serie di opere significative per istituzioni pubbliche e religiose, come una scultura in legno policromo per la sala Garibaldi del Senato e il grande ambone dedicato a Maria di Magdala nella Chiesa di San Pio da Pietrelcina a San Giovanni Rotondo.
Giuliano Vangi rimarrà per sempre un’icona nell’ambito dell’arte contemporanea, che con il suo lavoro ha a ispirarato ed emozionato le generazioni presenti e future.
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