Torna anche quest’anno la Festa Cittadina di Padre Pio, giunta alla XVIII edizione proposta dal Centro Francescano Culturale Rosetum di Milano , nata nel 1987, per celebrare il 750° anniversario della presenza dei Frati Cappuccini in Lombardia.
“Padre Pio fu individuato dal nostro direttore, padre Ernedio Patrini – ha ricordato il dott. Antonio Ardito, responsabile dell’Ufficio Stampa del “Rosetum” ai microfoni di Radio Padre Pio – come la figura moderna di un uomo carismatico e di un santo per la nostra epoca che ben poteva rappresentare la presenza dei frati cappuccini nella nostra città. Ben presto fu eretto un monumento in suo onore e la Festa riscuote subito un grande successo divenendo così un appuntamento tradizionale.
Il tema di quest’anno è: “Milano, una città da amare“. Da quattordici anni la manifestazione, parla di Milano alla sua gente senza alcun fine di natura commerciale. Principale obbiettivo, infatti, è il miglioramento della città attraverso il recupero di valori umani e sociali la cui importanza è spesso messa da parte. La Festa è l’occasione semplice e bella per conoscere, riflettere, scoprire e poter gioire per ciò che di bello Milano ha e di cui troppo spesso ci si dimentica”.
Dalla prima edizione ad oggi, la Festa, che, dalla Milano dei primi del Novecento alla Milano città europea, ha toccato temi di grande interesse generale.
“Lo spirito culturale della festa – ha ricordato padre Roberto Magnalli, direttore del Centro Francescano Culturale – è innanzitutto uno spirito d’accoglienza, di ascolto, di dialogo con la partecipazione di tutte le realtà che condividono con noi questo momento.
Mi sento di sottolineare però una sorta di disagio a far festa in un momento così drammatico per l’Italia, per la nostra città e per il mondo intero.
Ci siamo ritrovati a preparare questa festa con le immagini drammatiche di Beslam e di tutti quei bambini con occhi pieni di orrore e terrore. Oggi siamo tutti preoccupati per le due Simone e ci auguriamo che presto questo incubo possa terminare e possano riabbracciare i propri cari.
Tutto ciò ci crea delle difficoltà perché ci sembra fuori luogo parlare di festa, eppure ci rendiamo conto che la festa è un valore profondamente cristiano e non è assolutamente occasione per dimenticare tutte questi avvenimenti tragici.
Insieme vogliamo invocare,per intercessione di Padre Pio,il dono della pace: pace nei cuori e pace nel mondo intero. Sono sicuro che Padre Pio ci aiuterà a portare nella città di Milano un modo nuovo di vivere e vedere le cose. La presenza carismatica e forte di San Pio ci aiuterà ad uscire dalla propria indifferenza per saper ascoltare eaacogliere i mille bisogni e povertà di tante persone che si rivolgono alla nostra realtà”.