Papa Francesco pellegrino tra pellegrini nei luoghi di Padre Pio
E’ la prima volta di papa Francesco a Pietrelcina, la terza di un pontefice a San Giovanni Rotondo. Prima di lui ci sono stati Giovanni Paolo II nel 1987 e Benedetto XVI nel 2009. Papa Francesco il 17 marzo 2018, raggiunge Pietrelcina e San Giovanni Rotondo, per ricordare il centenario delle stimmate del santo e per i 50 anni dalla morte.
La giornata è cominciata alle prime ore dell’alba, quando, sia Pietrelcina che San Giovanni rotondo erano affollate di fedeli per accogliere il santo Padre.
Un Papa per la prima volta a Pietrelcina
Giunto a Pietrelcina, il Papa è stato accolto dall’arcivescovo di Benevento mons. Felice Accrocca. Sceso dall’elicottero il Papa ha percorso a piedi il vialone che conduce alla cappella dell’Olmo dove ha sostato in preghiera nel luogo in cui padre Pio da giovane sacerdote ricevette le stimmate (video)
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Accanto alla cappella delle Stimmate di Piana Romana il Papa ha ricordato che: “ci troviamo oggi nello stesso terreno sul quale padre Pio dimorò nel settembre del 1911 per “respirare un po’ di aria più sana.Questo umile frate cappuccino ha stupito il mondo con la sua vita tutta dedita alla preghiera e all’ascolto paziente dei fratelli, sulle cui sofferenze riversava come balsamo la carità di Cristo. Imitando il suo eroico esempio e le sue virtù, possiate diventare voi pure strumenti dell’amore di Dio, dell’amore di Gesù verso i più deboli.”
Papa Francesco ha trasformato il discorso in un dialogo con la gente radunata nella Piana Romana.
Papa Francesco pellegrino da Padre Pio a San Giovanni Rotondo
Subito dopo il pontefice è giunto a San Giovanni Rotondo, un susseguirsi di emozioni nelle poche ore vissute nella cittadina garganica. Il suo giro in papamobile per le vie della città, gli sguardi dei fedeli, i fazzoletti che sventolavano, e la gioia dell’incontro.
A San Giovanni Rotondo, Papa Francesco scalda i cuori dei fedeli. Al suo arrivo al poliambulatorio “Giovanni Paolo II” viene accolto dal dott. Domenico Crupi, direttore generale di Casa Sollievo della Sofferenza e si reca in visita ai 25 bambini degenti nel reparto di Oncoematologia Pediatrica (video) Il pontefice scatta selfie, abbraccia i piccoli, parla con i genitori e scrive messaggi con dedica. Un momento di grande emozione.
Al termine della vista al Poliambulatorio Papa Francesco percorre nuovamente viale Padre Pio, per tornare nel Santuario ‘Santa Maria delle Grazie’ per incontrare la fraternità dei frati Cappuccini. Dinanzi al santuario è accolto dal ministro generale dei frati minori cappuccini fr. Mauro Jhori, dal ministro provinciale di Sant’Angelo e Padre Pio, fr. Maurizio Placentino, dal guardiano della fraternità, fr. Carlo Laborde e dal rettore del santuario fr. Francesco Dileo.
Entrato in chiesa saluta uno per uno i consiglieri generali dell’ordine presenti, i frati della fraternità, e giunge dinanzi alle reliquie del corpo di Padre Pio e al crocifisso delle Stimmate, poste per l’occasione dinanzi al presbiterio della chiesa conventuale.
Qui il Papa sosta in preghiera per qualche minuto. Quindi si avvicina al crocifisso dinanzi al quale il frate di Pietrelcina pregava il 20 settembre 1918, lo tocca e gli bacia il ginocchio.
Salutando i cappuccini, i frati portano i saluti di altri confratelli ammalati che si trovano nell’infermeria provinciale, un edifico posto accanto al convento. Tra i degenti vi è anche Mons. Antonio Santucci (video) vescovo emerito di Triveneto deceduto sei mesi dopo l’incontro con il pontefice.
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Fr. Carlo subito dopo accompagna il Papa nella n.1 dove cinquanta anni, il 23 settembre 1968, Padre Pio è volato al cielo.
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Poi finalmente l’abbraccio con gli oltre trentamila fedeli. Con la papamobile attraversa il sagrato della chiesa di San Pio, si dirige in sacrestia per prepararsi alla Celebrazione Eucaristica. Papa Bergoglio ripercorre nell’omelia «le tre eredità preziose» del cappuccino con le stigmate, ricevute in maniera permanente giusto cento anni fa. I gruppi di preghiera, gli ammalati della Casa Sollievo, il confessionale, di cui il santo cappuccino è stato «un apostolo». «Tre segni visibili (video)» traducibili con la preghiera, la piccolezza e la sapienza di vita.
“La vita cristiana non è una pagina di facebook. Non basta mettere “mi piace”. Bisogna vivere e donarsi da cristiani. Molti sono disposti a mettere un ‘mi piace’ sulla pagina dei grandi santi – fa notare Francesco -, ma chi fa come loro? Perché la vita cristiana non è un ‘mi piace’ ma un ‘mi dono’. La vita profuma quando è offerta in dono; diventa insipida quando è tenuta per sé”.
Prima della Benedizione finale prende la parola amato l’arcivescovo Castoro per dire al Papa: “Grazie Padre Santo”. Castoro si fa portavoce dei presenti ed in particolare dei frati cappuccini impegnati a custodire e a diffondere l’eredità di Padre Pio da Pietrelcina, di Casa Sollievo della Sofferenza e dei gruppi di preghiera: le dico Grazie per essersi fatto pellegrino a San Giovanni Rotondo. Pellegrino tra pellegrini“. Mons. Castoro ha ringraziato Bergoglio in un periodo segnato dalla fragilità della sua malattia. “ ed esattamente 49 giorni dopo la visita del Papa è tornato alla Casa del Padre.
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La visita di Papa Francesco ci indica la strada per gestire le nostre paure e preoccupazioni, il percorso da intraprendere per non inciampare o per rialzarsi dopo essere caduti. Il Pontefice ha portato una dose massiccia di fede e di passione cristiana, una ventata di speranza in un territorio alle prese con la povertà, le ingiustizie, la mafia, la corruzione, la vanità, il pregiudizio, l’ingordigia e la sete di potere. Grazie Santità.

Una visita rimasta nel cuore di Papa Francesco.
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