Vaccino sospeso, ovvero offerto in dono a chi ne ha più bisogno. La nuova iniziativa della Elemosineria apostolica prende il nome dall’invenzione napoletana di lasciar pagato un caffè per chi non può permetterselo. Si comincia con 1200 persone (tra i poveri ed emarginati), per la loro condizione più esposte al contagio; ad esse, nel corso della Settimana Santa, in una postazione appositamente allestita nell’Aula Paolo VI, sarà somministrato lo stesso tipo di vaccino inoculato al Pontefice e ai dipendenti della Città del Vaticano.

Il personale medico-sanitario che si è reso disponibile fa parte dell’Ambulatorio Madre di Misericordia, sotto il colonnato del Bernini di Piazza san Pietro. Ad essi si aggiungeranno i volontari dell’Istituto di Medicina Solidale, una realtà nata a Roma una ventina di anni fa per migliorare l’accesso alla salute delle persone socialmente svantaggiate.
Sul ricorso alla vaccinazione, papa Francesco ha più volte espresso il suo incoraggiamento, come atto di responsabilità verso il prossimo e il benessere collettivo. Oltre a diversi appelli in favore dei più fragili e vulnerabili, ha voluto che tra le prime persone vaccinate, appena iniziata la campagna vaccinale in Vaticano nel gennaio scorso, ci fossero alcune decine dei senza fissa dimora che quotidianamente vengono assistiti e accolti dalle strutture di assistenza e residenza dell’Elemosineria Apostolica.
Chi vuole contribuire può effettuare una donazione on-line per un ‘vaccino sospeso’, sul conto della carità del Santo Padre www.elemosineria.va.
