In Niger 800 mila bambini soffrono la fame: un dato drammatico emerso da un’indagine nutrizionale realizzata dall’Onu, in collaborazione con Unicef ed altre Ong.
Un’emergenza silenziosa, che non riguarda solo i bambini ma oltre 3 milioni di persone che quotidianamente subiscono le conseguenze della grave crisi alimentare che ha coinvolto più di 3.500 villaggi nigeriani, tra le regioni di Maradi e Zinder.
Un’emergenza alimentare permanente che ha portato il tasso di malnutrizione a livelli molto alti, oltre il 14%, fa sapere l’Unicef , inoltre nei centri di alimentazione terapeutica gestiti dall’Unicef sono aumentati i ricoveri di bambini malnutriti, quasi il doppio rispetto alla situazione dello scorso anno.
Purtroppo la condizione alimentare non è l’unica emergenza in Niger, ad aggravare la situazione anche una crisi perenne che riguarda settori fondamentali quali sanità e nutrizione, istruzione ed accesso all’acqua.
Già dal gennaio di quest’anno, l’Unicef ha attivato importanti contromisure per arginare, almeno in parte, l’emergenza alimentare: oltre 41 le tonnellate di latte terapeutico consegnate ai 31 centri di alimentazione terapeutica; 614 tonnellate di cereali sono state distribuite nei villaggi a 198.000 persone, tra cui 40.000 bambini.
“La comunità internazionale e i donatori devono comprendere che l’emergenza attuale si sovrappone a una crisi di natura strutturale, acuita nel 2004 da precipitazioni insufficienti e una grave invasione di locuste – ha sottolineato il rappresentante dell’Unicef in Niger, Mr. Adjibade – “Sono necessari investimenti consistenti di lungo periodo, se si vuole permettere al 61% dei nigerini che vivono con meno di un dollaro al giorno di sfuggire al circolo vizioso della povertà e provvedere ai fondamentali bisogni nutrizionali, sanitari e scolastici dei loro bambini”.