In occasione della giornata mondiale Onu contro la povertà, la notte del 17 ottobre si svolgerà la “Notte dei senza dimora”, una manifestazione coordinata da Terre di Mezzo, organizzata nelle varie città da giornali di strada e da volontari che si occupano di senza dimora.
“La manifestazione, aperta a tutti, – ha ricordato Carlo Giorgi , direttore del giornale Terre di Mezzo – consiste nell’invito di certo provocatorio a dormire in una piazza della propria città per solidarietà con le persone senza dimora che per strada vivono tutto l’anno. La Notte è organizzata nelle varie città dai giornali di strada e dai volontari che si occupano di senza dimora.
La Notte vuole essere pacifica e impegnata: dentro c’è spazio per l’informazione (durante la serata vengono diffusi i dati aggiornati sulle persone senza dimora in Italia), per la denuncia (vengono additate eventuali mancanze nell’assistenza ai senza dimora), per la partecipazione (dormire in strada è uno speciale gesto di condivisione) e per la festa (prima di mettere giù il sacco a pelo, cibo e bevande calde ma anche musica e danze per scaldarsi).
L’iniziativa si ispira all'”Euro-sleep out“, manifestazione svoltasi a Bologna negli anni ’90. L'”Euro-sleep out”, meeting per addetti ai lavori nel campo dei senza dimora, culminava con una notte all’addiaccio, per provare direttamente cosa significasse vivere in strada“.
Terre di mezzo, dal canto suo, ha proposto già nel 2000 la prima edizione della “Notte dei senza dimora“.
Il primo anno si svolse solo a Milano, con la collaborazione del giornale di strada “Scarp de’ tenis” e l’affluenza di ben 124 saccoapelisti solidali.
Nel 2001 la Notte si è allargata, svolgendosi a Milano e a Roma. Nel 2002 la manifestazione è stata celebrata in ben 11 città diverse (Milano, Roma, Genova, Firenze, Venezia, Verona, Vicenza, Viareggio, Lecco, Pavia e Trento) con ben 403 persone disposte a dormire fuori.
La Notte dei senza dimora – continua Carlo Giorgi – non si pone certo l’obiettivo di eliminare la povertà con raccolte di soldi o collette. Invece è un’occasione importante per informare, denunciare, avvicinare e condividere.
Avvicinare e condividere: la Notte, con il gesto concreto della dormita in piazza, serve ad avvicinare chi partecipa alla condizione delle persone senza dimora. Dormendo per terra si prova una nuova prospettiva e, anche se solo per una notte, ci si mette nei panni dei senza dimora, valido ed intelligente esercizio per capire per chi sta peggio”.