Si terrà domenica 24 ottobre nella Chiesa di S. Urbino, a Bucchianico in occasione del 400° anniversario della fondazione del Monastero, del 40° della proclamazione di San Camillo De Lellis a Patrono della Regione Abruzzo, e del 30° a Patrono della Sanità militare, la prima esecuzione dell’Opera San Camillo De Lellis – Un santo vicino ai sofferenti, Oratorio sacro in tre parti per soli orchestra sinfonica, diretto da Ezio Monti, con testi e musiche di padre Carlo Colafranceschi, padre camilliano diplomato al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma in Canto gregoriano e Composizione.
“L’Oratorio – spiega padre Carlo ai microfoni di Radio Padre Pio – descrive con il canto e l’orchestra , la vita di San Camillo ed è diviso in tre parti.
La prima parte racconta la nascita e l’infanzia di Camillo fino ad arrivare al giorno della sua conversione. Si tratto di una conversione lenta e sofferta. Infatti si racconta che Camillo come tutti i giovani era un ragazzo abbastanza vivace col vizio del gioco alle carte e ai dadi. Ciò che guadagnava lo perdeva regolarmente. Così il giovane, si trovò a mendicare a Manfredonia dinanzi alla chiesa dei cappuccini. I buoni frati lo presero come domestico e un giorno lo inviarono per uno scambio di doni al convento dei cappuccini di San Giovanni Rotondo, Giunto al convento di Santa Maria delle Grazie fu accolto dal Guardiano P. Angelo che da buon pastore, si rese conto della vita sbandata del giovane. Gli parlò cuore a cuore di Dio, della salvezza dell’anima, e lo esortò a cambiare vita. Camillo passò quella notte nella medesima cella che ospiterà per lunghi anni P. Pio. Il giorno successivo sul sentiero del ritorno verso Manfredonia, si convertì definitivamente. Aveva 25 anni. Era il 2 febbraio 1575. Quel giorno decise di farsi frate cappuccino.
La seconda parte segue dalla sua conversione fino al giorno della morte.
Tornato a Manfredonia, chiese ed ottenne di diventare cappuccino, ma una vecchia piaga al collo della gamba destra, col battere del saio si riaprì. Fu licenziato e tornò all’ospedale San Giacomo di Roma per curarsi. Due volte rientrò dai cappuccini e due volte la piaga si riaprì. Allora comprese che la sua strada era un’altra: quella di assistere gli infermi. Iniziò coinvolgendo alcuni compagni. In questa nuova impresa incontrò contrarietà e invidie che l’avvilirono e prostrarono profondamente. Ma un bel Crocifisso che teneva sempre con sé, prima nel sogno e poi nella realtà lo confortò e staccando le braccia dalla croce gli disse: Non temere pusillanime, continua, ché io t’aiuterò: perché quest’opera che hai iniziato non è tua ma mia. Confortato dalla visione non ebbe più dubbi. L’amore agli infermi lo distinse e lo fece conoscere a tutta Roma. Divenne sacerdote e fondò l’Ordine dei Ministri degli Infermi; sull’abito appose una fiammante croce rossa. Morì il 14 luglio 1614 a 64 anni d’età, benedicendo i suoi figli presenti e futuri.
La terza parte racconta la gloria del suo ministero.
Camillo fu colpito intensamente dall’espressione di Cristo: Qualsiasi cosa avrete fatto a uno di questi più piccoli, l’avrete fatta a me! Ero infermo e mi avete visitato. Egli, nel giorno del suo transito dalla terra al cielo, entra nel Regno preparato per lui secondo le parole del Maestro. Al suo ingresso in Cielo, i suoi cari poveri l’accolgono gioiosamente, facendogli festa. E’ adesso il momento dell’esultanza, della gioia, dei canti, tra gli angeli e tra i santi. Camillo è gloria della Chiesa, è un Santo che si aggiunge al numero degli eletti in cielo; è gloria dell’Abruzzo e fa grande la sua terra natale: terra forte e gentile che vanta i suoi cieli, i suoi monti e il suo mare”.
Gli interpreti dell’Oratorio sono: Katia Ricciarelli (soprano), Miroslava Yordanova (mezzo soprano), Ivano Costantino (tenore), Maurizio Zanchetti (baritono). Il Coro Polifonico e l’Orchestra sono il Rome International Choire l’Orchestra Polifonica di Roma