L’Agenzia dei diritti fondamentali è un passo nella giusta direzione, ma le sfide attuali in Europa richiedono meccanismi più forti. Amnesty International si pone in posizione critica rispetto al nuovo organismo dell’Unione europea in materia di difesa dei diritti umani, appena insediatosi a Vienna.
“Nonostante il suo nome altisonante, l’Agenzia rappresenta un’opportunità perduta” afferma Dick Oosting, direttore dell’ufficio di Amnesty International presso l’Ue. “La riluttanza degli Stati membri nell’affrontare problemi interni ha dato origine ad un mandato minimo che contrasta profondamente con la grave dimensione e natura delle violazioni dei diritti umani nell’Ue”.
Amnesty International auspica di fornire supporto ai lavori dell’Agenzia nel campo del razzismo e della discriminazione, che costituiscono un grande tema su cui la nuova struttura potrà in concreto operare. Una materia cruciale, contemporaneamente causa ed effetto di altre violazioni dei diritti umani.
L’organizzazione si dice rammaricata del fatto che l’Agenzia non potrà intervenire su altri aspetti essenziali per la popolazione dell’Unione europea e per la credibilità stessa di questo organismo, come: traffico di esseri umani, lotta al terrorismo, comportamento delle forze di polizia.