La costruzione del muro di separazione che il governo israeliano continua ad elevare, divide i due popoli, creando un problema umanitario che coinvolge anche le più insospettabili fasce della stessa società d’Israele, la cui sicurezza, peraltro, dev’essere riaffermata con maggior forza.
La mia esperienza in quei luoghi è d’infinita tristezza. Viene definita barriera di sicurezza, ma lo è anche di distruzione, per centinaia di famiglie palestinesi: nuclei divisi, persone impossibilitate a raggiungere scuole, campi, ospedali, negozi.
La paura ha generato tutto questo, e la paura non si vince da soli: dev’essere superata guardando in faccia le cause della guerra.
E’ difficile parlare di pace in queste condizioni, eppure non dobbiamo stancarci di parlarne, e soprattutto di operare. E’ Cristo la nostra la pace!
Essere Caritas significa educarci al rispetto, alla comprensione, all’incontro, al dialogo, al perdono.
Tutti dobbiamo essere anzitutto testimoni credibili di speranza, perché convinti della bontà di Dio su tutti gli uomini.
Questa la sintesi del messaggio inviato dal Custode di Terra Santa, padre Pierbattista Pizzaballa, in occasione dell’incontro internazionale Caritas che si sta svolgendo a Roma sul tema ‘Il muro israeliano in Cisgiordania: dati e fatti’.
Il messaggio verrà letto stasera, a chiusura del convegno, dal francescano padre Marco Malagola, che ricorderà anche le parole pronunciate in merito da Giovanni Paolo II: “non di muri ha bisogno la Terra Santa, ma di ponti!”.