Fino al prossimo 17 febbraio è possibile iscriversi alla quinta edizione del Premio Takunda – Vincere con la solidarietà promosso dall’organizzazione italiana Cesvi (Cooperazione e Sviluppo),
organizzazione umanitaria fondata a Bergamo nel 1985. Il premio è dedicato a Takunda, che il lingua shona significa “Abbiamo vinto”, ed è il nome del primo bambino dello Zimbabwe nato in un ospedale della savana il 9 maggio 2001 da madre sieropositiva trattata con nevirapina grazie al progetto CESVI “Fermiamo l’Aids sul nascere”. Ai microfoni di Radio Padre Pio ne abbiamo parlato con Chiara Magni, Responsabile organizzativo che ci ha illustrato le finalità e le aspettative della quinta edizione del Premio Takunda.
“Il Premio, già insignito nelle edizioni precedenti di un riconoscimento speciale dal Presidente della Repubblica, ha l’obiettivo di educare alla solidarietà internazionale e premiare le iniziative che sostengono l’autosviluppo attraverso sfide innovative e attraverso il protagonismo dei beneficiari. Una solidarietà capace di combattere alla radice le cause della povertà senza limitarsi a soccorrere le vittime delle sue conseguenze. Tra le categorie del Premio Takunda ricordiamo il Progetto umanitario, rivolto a organizzazioni umanitarie italiane e straniere per progetti di solidarietà internazionale con caratteristiche innovative e sostenibili nel tempo; Protagonista sul campo: rivolto ad operatori sul campo che si siano distinti in campo umanitario per scelte coraggiose e innovative; Comunicazione e informazione in Italia ovvero la migliore campagna o iniziativa di comunicazione sociale o una personalità della comunicazione che si siano espressi sul tema nella solidarietà internazionale, contribuendo a far conoscere problematiche spesso dimenticate; Azienda sostenitrice impegnata nella responsabilità sociale d’impresa e in progetti di cause-related marketing efficaci. In Italia e in Europa, Cesvi svolge attività di educazione per sviluppare la cultura della solidarietà mondiale, per allargare la base dei donatori e dei volontari e per influenzare imprese private e istituzioni pubbliche nel sostegno ai progetti di cooperazione per lo sviluppo. In Africa, una futura mamma su tre è sieropositiva e rischia di trasmettere la morte e non la vita al suo bambino. La cura per salvarlo però esiste e fa parte del progetto “Fermiamo l’AIDS sul nascere“. Dal 2001 pratichiamo in Zimbabwe una terapia per evitare il contagio da madre a figlio attraverso un programma di prevenzione, cura farmacologica, assistenza alimentare e psicologica. I risultati sono sorprendenti… e Takunda rappresenta la forza di un continente che può vincere la difficile battaglia contro l’AIDS. Simbolo di grande speranza per tutta l’Africa, oggi Takunda ha un fondo a lui intitolato, che ha uno scopo ambizioso come il suo nome, ossia far nascere la vita nei Paesi al mondo più colpiti dall’AIDS.”
Per info: www.cesvi.it