C’è ancora una forte emigrazione interna nel nostro Paese.
Negli ultimi dieci anni, dal 1997 al 2007, 600 mila persone hanno abbandonato le regioni del Sud e si sono trasferite stabilmente al Centro-nord.
Lo documenta il Rapporto 2008 sull’economia del Mezzogiorno, presentato oggi da Svimez, l’ente per lo sviluppo industriale istituito oltre sessant’anni fa dallo Stato italiano per aiutare il territorio più povero e svantaggiato della Nazione.
Nel 2007 il Sud ha registrato un’occupazione a crescita zero (+1,4 per cento al Centro-nord: 234 mila nuovi posti di lavoro). Il tasso di disoccupazione reale supera il 27 per cento, e molti rinunciano a cercare lavoro. Quasi un lavoratore su 5 è irregolare.
“L’effetto è il non sviluppo, la causa è l’illegalità -commenta Rossella Muroni, direttore generale di Legambiente- Basti pensare che secondo il rapporto ‘Ecomafia 2008’, è nell’Italia Meridionale che si registrano il 41 per cento degli illeciti nazionali; prime le regioni Campania, Calabria e Puglia. Ciò che avviene nel settore ambientale è lo specchio di una situazione diffusa in molti altri ambiti, e a poco servono i contributi europei per l’attuazione di politiche di coesione. Queste risorse, infatti, non saranno mai un reale sostegno, finché continueranno a far parte della spesa pubblica improduttiva”.
Tra i dati più allarmanti: nel Sud Italia oltre la metà delle famiglie monoreddito è a rischio povertà, rispetto al 28 per cento del Centro-nord.
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