05 aprile
Vincenzo nasce a Valencia intorno al 1350. Visse nel periodo in cui il papato era minacciato dal grande scisma d’Occidente, quando i papi erano due e poi addirittura tre. Giovane dotto frate domenicano, venne notato dal cardinale aragonese Pietro de Luna, legato del papa avignonese Clemente VII. Seguendo da vicino il cardinale, Vincenzo si rese conto che la Chiesa aveva bisogno del ripristino dell’unità e della riforma morale.

Dopo la morte di papa Clemente VII, nel 1394 venne eletto papa il cardinale de Luna col nome di Benedetto XIII che nomina Vincenzo suo confessore, cappellano domestico e penitenziere apostolico. Il nuovo papa era irremovibile riguardo alla elezione di un papa unico. Incominciò per Vincenzo la prova più dura: annunciare al nuovo papa e suo amico che il regno d’Aragona non lo riconosceva più come Papa. Fu un momento doloroso per il papa ma un passo decisivo per la riunificazione del papato che avverrà nel 1417. Intensificò la sua attività ma nel 1398 si ammalò. Ebbe una visione nella quale gli appare il Salvatore accompagnato da san Domenico e san Francesco. Il Signore toccò la guancia del malato e gli ordinò di mettersi in viaggio per conquistare molte anime. Vincenzo lasciò Avignone e predicò in Spagna, Svizzera e Francia.
Nei vent’anni di predicazione mescolava il sermone alla battuta, parlava dell’Anticristo e del giudizio finale. Contribuì così alla fine dello scisma e al miglioramento dei costumi. Morì a Vannes, in Bretagna, nel 1419. Venne proclamato santo nel 1458 da papa Callisto III. La sua data di culto è il 5 aprile, mentre l’Ordine Domenicano lo ricorda il 5 maggio.