20 gennaio
Non abbiamo molte notizie di San Sebastiano. Sant’Ambrogio afferma che Sebastiano era nato a Milano e il padre era di origine francese e la madre milanese. Ricevette un’educazione cristiana. Si trasferì a Roma in un periodo in cui le persecuzioni erano poche e i cristiani godevano di stima a tal punto che alcuni occupavano importanti posizioni nell’amministrazione dell’impero. Qui intraprese la carriera militare e divenne capitano dei pretoriani.
Gli imperatori Massimiano e Diocleziano non conoscevano la sua fede religiosa e grazie alla sua posizione sociale, Sebastiano poteva aiutare con discrezione i cristiani incarcerati, curare la sepoltura dei martiri e riuscire a convertire militari e nobili della corte.

La leggendaria “Passio” racconta che un giorno furono arrestati due giovani cristiani, Marco e Marcellino che per paura stavano per sconfessare il loro credo. Sebastiano intervenne riuscendo a convincerli nel perseverare nella fede e mentre parlava con loro, le persone presenti lo videro circondato di luce. Tra questi c’era anche la moglie di un capo della cancelleria imperiale che, muta da sei anni, si avvicinò a Sebastiano inginocchiandosi e, il Santo, dopo aver invocato la grazia divina, fece un segno della croce sulla bocca della donna e lei riacquistò la voce. La guarigione della moglie portò il marito e altre persone a chiedere alla conversione.
Nonostante tutto Sebastiano venne condotto davanti a Diocleziano che lo condannò a morte. Venne denunciato, denudato, poi legato a un palo e colpito da frecce. Fu quindi creduto morto e abbandonato in pasto agli animali selvatici. Poco dopo il suo corpo venne recuperato dalla nobile Irene. Sebastiano guarì, ritornò dall’Imperatore e lo rimproverò per quanto stava facendo contro i cristiani. Stavolta la pena per il Santo sarebbe stata la flagellazione. MorÍ il 20 gennaio del 288. Il corpo venne gettato nella Cloaca Massima, affinché i cristiani non potessero recuperarlo, ma la notte dopo, San Sebastiano apparve in sogno alla matrona Lucina indicandole il luogo in cui si trovava il suo cadavere e le ordinò di seppellirlo nelle catacombe, accanto alle tombe degli apostoli lungo la Via Appia.
San Sebastiano è considerato il terzo patrono di Roma, dopo i due apostoli Pietro e Paolo. Le sue reliquie, sistemate in una cripta sotto la basilica, furono divise durante i pontificati che si successero nel tempo. Gli altri resti di San Sebastiano rimasero nella Basilica Vaticana fino al 1218, quando papa Onorio III concesse ai monaci cistercensi, custodi della Basilica di San Sebastiano, la risistemazione delle reliquie nell’antica cripta. Nel XVII secolo l’urna venne posta in una cappella della nuova chiesa dove si trovano tuttora.