“Il ricordo dei morti innocenti di Rigopiano deve rappresentare un ammonimento costante. Sarà la giustizia a stabilire la verità, ma le istituzioni hanno comunque il dovere di evitare che, per responsabilità degli uomini, i fenomeni naturali si trasformino in tragedie”.

Lo ha dichiarato Giovanni Legnini, magistrato, commissario straordinario per la ricostruzione sisma 2016, nella commemorazione delle 29 vittime che morirono il 18 gennaio 2017, a causa di una slavina che travolse il resort di Farindola. La calamità che colpì l’hotel Rigopiano mentre vi erano 40 persone all’interno, fu il terzo atto di una sequenza di forti scosse sismiche che, nei mesi precedenti, avevano sconvolto molte zone di un territorio, il Centro Italia, di per sé fragile, provocando 303 vittime, 80 mila edifici distrutti o danneggiati, tra cui 3 mila chiese.

Per il 2021, un auspicio: “Dovrà essere l’anno dell’operosità e delle realizzazioni per recuperare fiducia. Molta cura sarà riservata alla sicurezza sismica degli edifici, da ricostruire con l’utilizzo dei superbonus edilizi”. 4000 famiglie sono rientrate nelle loro case.
Padre Maurizio Patriciello, che ha postato un’elegia in memoria del tragico evento di Rigopiano, ha scritto tra l’altro: “Non eravate soli. Circondati dai detriti, dal ghiaccio, dal terrore, nel buio che angoscia e che spaventa, c’era un esercito di persone che avrebbero voluto donarvi il cuore. Una processione di fratelli che chiedeva e ancor si chiede: «Perché, Signore?». Commossi fino alle lacrime abbiamo gioito per i bambini strappati alle grinfie della morte. Abbiamo constatato quanta forza porta con sé la solidarietà. A coloro che, caparbi, imperterriti, hanno continuato a scavare per restituire alla vita almeno qualche vita, vogliamo stringere le mani e gridare un “grazie” grande quanto il sole. Siete la parte più bella di questo mondo. Siete i veri modelli da proporre alla nostra gioventù”.
