Domani, 15 dicembre, il Convento dei Frati Minori Cappuccini di San Giovanni Rotondo e Padre Pio Tv commemoreranno fr. Paolo Covino, il frate che amministrò l’unzione degli infermi a Padre Pio e che è stato uno dei testimoni privilegiati della sua santità (anche nel processo di beatificazione e canonizzazione), nel primo anniversario della morte.
Alle ore 17,30 fr. Paolo Maria Cuvino, nipote del defunto, presiederà la Celebrazione Eucaristica vespertina nel santuario di Santa Maria delle Grazie, che sarà trasmessa in diretta da Padre Pio Tv. Alle ore 16,35 l’emittente televisiva dei Frati Minori Cappuccini manderà in onda uno speciale biografico sul religioso, intitolato: “Fr. Paolo, una vita all’ombra di Padre Pio”, curato da Stefano Campanella e da Francesco Bosco.
Fr. Paolo è morto il 17 dicembre 2012 all’età di quasi 94 anni. Era nato, infatti, a San Giovanni Rotondo il 25 dicembre 1918, anche se all’anagrafe fu registrato il 2 gennaio, dichiarando che la sua nascita era avvenuta il primo giorno dell’anno.
I suoi genitori, Michele Covino e Maria Assunta Magno, lo fecero battezzare con il nome di Pietro il 4 gennaio 1919 nella chiesa madre del paese dal canonico don Domencio Palladino.
Un mese dopo Assunta portò quel bambino al convento dei Cappuccini per farlo benedire da Padre Pio, che da quattro mesi portava impresse le stimmate nelle mani, nei piedi e nel costato. Il Frate tracciò un segno di croce sul capo del neonato e disse alla donna: «Auguri… auguri… auguri!». «Perché tanti auguri?», chiese Assunta. «Questo bambino sarà sacerdote», rispose Padre Pio.
Pietro, ignaro della profezia fatta dal Cappuccino di Pietrelcina a sua madre, dall’età di sei o sette anni cominciò a frequentare il convento e a servire la Messa di Padre Pio. Nacque così la sua vocazione.
Il 17 settembre 1935, nel convento di Morcone, Pietro indossò l’abito cappuccino e cambiò il suo nome in fr. Paolo da San Giovanni Rotondo. Dopo gli studi teologici, compiuti nel convento di Campobasso, il 21 marzo 1942, fra’ Paolo fu ordinato sacerdote nella chiesa del Sacro Cuore del capoluogo molisano da mons. Secondo Bologna, vescovo della città, che morirà l’anno seguente, sotto le macerie dei bombardamenti americani, dopo essersi offerto vittima per la sua diocesi.
Solo dopo la Messa di ordinazione mamma Assunta confidò al figlio: «Ora posso morire contenta, perché si sono avverate le parole di Padre Pio». E gli raccontò della profezia fatta dal cappuccino stigmatizzato 24 anni prima.
Divenuto sacerdote, fr. Paolo svolse il suo ministero in vari conventi: per cinque anni a Cerignola, per 17 anni a Foggia, per tre al convento di Santa Maria del Monte a Campobasso e, nel giugno del 1968, venne destinato a San Giovanni Rotondo come sacrista. Spesso serviva la Messa a Padre Pio. E servì anche l’ultima, la mattina del 22 settembre 1968, quando l’anziano Cappuccino di Pietrelcina stava per svenire a causa di un collasso e fu sorretto proprio da padre Paolo e, soprattutto, dalle più possenti braccia di padre Giuseppe Pio da Brooklyn.