Continua il ciclo di catechesi di papa Francesco legato alla preghiera. Nel corso dell’Udienza Generale di quest’oggi, il Papa ha completato la sua riflessione, iniziata una settimana fa, sul Libro dei Salmi.
Il Papa, come una settimana fa, non ha salutato i pellegrini presenti a motivo delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria.
“Il peggior servizio che si possa rendere, a Dio e anche all’uomo, è di pregare stancamente, in maniera abitudinaria”, ha detto il Papa. “La preghiera è il centro della vita”, ha spiegato il Papa: “Se c’è la preghiera, anche il fratello, la sorella, diventa importante, anzi, anche i nemici”. “Pregare come i pappagalli: no, si prega col cuore”.
“La preghiera non è un calmante per attenuare le ansietà della vita; o, comunque, una preghiera di tal genere non è sicuramente cristiana”. Piuttosto, ricorda, “la preghiera responsabilizza. Lo vediamo chiaramente nel “Padre nostro”, che Gesù ha insegnato ai suoi discepoli”.
“La preghiera dei cristiani”, ha aggiunto ancora il Papa, “ha questo “respiro”, questa “tensione” spirituale che tiene insieme il tempio e il mondo. La preghiera può iniziare nella penombra di una navata, ma poi termina la sua corsa per le strade della città. E viceversa, può germogliare durante le occupazioni quotidiane e trovare compimento nella liturgia. Le porte delle chiese non sono barriere, ma “membrane” permeabili, disponibili a raccogliere il grido di tutti.”
La Sacra Scrittura ricorda che “dove c’è Dio, ci dev’essere anche l’uomo”.“Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo. Lui ci aspetta sempre”. E’ un bugiardo chi dice: “Io amo Dio” e odia suo fratello. La Scrittura, infatti, “afferma anche che non si possono mai negare le lacrime dei poveri, pena il non incontrare Dio”. Questo, sottolinea Francesco, “è ateismo pratico”.
Salutando i pellegrini di lingua polacca, Francesco ha ricordato Giovanni Paolo II, alla vigilia della memoria liturgica “nell’anno giubilare del centenario della sua nascita”. “Egli, uomo di spiritualità profonda, ogni giorno contemplava il volto luminoso di Dio nella preghiera liturgica e nella meditazione dei salmi”, ha ricordato il Pontefice. “Esortava anche tutti i cristiani a cominciare le giornate con le lodi al Signore, prima di intraprendere le non sempre facili vie della vita quotidiana”