L’Italia, aldilà delle dichiarazioni, è in forte ritardo sulla realizzazione degli impegni presi. Lo ha detto nel corso di un’intervista a Radio Padre Pio il presidente di Legambiente, Roberto Della Seta, a proposito del vertice mondiale Cop 11 di Montreal, che fino al 9 dicembre prossimo riunisce i rappresentanti di circa 180 Paesi per individuare strategie e misure efficaci per combattere l’effetto serra(riscaldamento globale della Terra) anche dopo il 2012, quando scadrà la prima fase del Protocollo di Kyoto, entrato in vigore nel febbraio scorso. “Il nostro Paese finora non ha mai creduto davvero nella necessità di tradurre in atti concreti questo accordo, cioè la ratifica del protocollo. Non è solo vincolo, costo, obbligo, ma può diventare una grande occasione di risparmio: una delle tre cose previste è infatti il miglioramento dell’efficienza energetica. Noi non lo abbiamo ancora fatto, così come per l’incremento delle fonti rinnovabili(solare, eolico). E manca ancora una politica dei trasporti che riduca il traffico merci e passeggeri su strada, settore da cui deriva circa un terzo di tutte le emissioni dannose per il clima”.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia europea per l’Ambiente, l’Ue è partita male nei confronti degli impegni ratificati: i 25 Paesi dell’Unione, in base alle attuali tendenze, registreranno entro il 2030 una crescita delle emissioni climalteranti fino al 30 per cento in più rispetto al 1990.