“Si potrebbero dire tante cose sui mezzi di comunicazione e sui giornalisti di oggi, ma credo che la più importante sia questa: è urgente rilanciare la questione etica, contro la banalizzazione e la mercificazione del prodotto informativo”.
Il comboniano padre Giulio Albanese, già fondatore e direttore dell’agenzia missionaria Misna(Missionary Service News Agency), autore del recente Il mondo capovolto, edito da Einaudi, è intervenuto nel programma di Radio Padre Pio Fuso orario in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, giornata in cui tradizionalmente il Pontefice dirama il testo del Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali, quest’anno incentrato sul dovere di essere al servizio della comprensione tra i popoli.
“Schierarsi tenacemente per la verità: quante volte Giovanni Paolo II ce lo ha ricordato.
Ma, sempre a proposito di questione etica, c’è anche la necessità di un richiamo al rispetto della vita umana nella sua sacralità, trasmettendo, come dice il papa, la verità sul valore e la dignità di ogni persona umana. E come realizzare questo imperativo, se non dando voce a chi non ha voce, portando alla luce ciò che troppe volte viene celato, nascosto?
I giornalisti devono prendere coscienza del fatto che viviamo in un mondo ben più grande del nostro ‘bel paese’, e andare aldilà della notizia, per capire perché ci sono, soprattutto nel Sud del mondo, tante situazioni disperate, estreme: sopraffazioni, miserie, ingiustizie.
Ecco, nella mia lunga esperienza in Africa, ho compreso che il Sud del mondo non chiede beneficenza, ma giustizia”.