In questo anno liturgico denominato “A”, la Chiesa proclama il vangelo di san Matteo, che secondo le testimonianze di alcuni scrittori paleocristiani, fu il primo a raccogliere una serie di detti e di parole di Gesù, intorno ai quali si formò tutta la stesura del racconto, probabilmente tra il 40 e il 50 d.C. Ogni vangelo ha le sue peculiarità e i suoi fini, una comunità destinataria dello stesso scritto. Matteo, che è un peccatore convertito ma anche conoscitore della Sacra Scrittura, fonda il suo vangelo su cinque grandi discorsi, con il chiaro riferimento ai cinque libri Bibbia, che gli Ebrei considerano come Torah, la legge di Israele. Gesù è il nuovo Mosè, è la guida del popolo della nuova Alleanza, sancita con la sua Parola. Il primo è il Discorso della montagna che comprende i capp 5-7 che con le beatitudini indica l’identità e l’azione di coloro che entreranno a far parte del Regno di Dio; il secondo è il discorso sulla missione, capp 9-10: con l’annuncio, gli apostoli rendono fratelli e figli di Dio tutti gli uomini; il terzo discorso comprende il cap 13 e racconta la realtà del Regno con le parabole; il cap 18 è dedicato al discorso sulla comunità dei discepoli e sulla legge dell’amore, l’unico precetto da osservare; il quinto è il discorso sugli ultimi tempi o escatologico, che presenta il giudizio di Dio, fondato sulla carità, ai capp 24 e 25. Da questo si evince che Matteo scrive ad una comunità di cristiani convertiti dall’ebraismo, cui presenta Gesù anche come il Messia atteso dai profeti: per questo sono presenti citazioni continue dell’Antico Testamento.
In morte di Papa Francesco. Fr. Francesco Dileo
La lettera del Ministro della religiosa provincia "Sant'Angelo e Padre Pio" Provinciale fr. Francesco Dileo in morte di Papa...