Un anno dopo l’entrata in vigore, in Italia, del protocollo di Kyoto, il cartello Patto per Kyoto, promosso da una ventina di organizzazioni ed associazioni, chiede ai candidati alle prossime elezioni un impegno serio, poiché il nostro Paese ha superato del 12per cento i livelli di emissioni di gas serra rispetto al 1990, mentre l’accordo ne prevede una riduzione del 6,5per cento.
Il Patto per Kyoto(Greenpeace, Legambiente, Wwf, Acli Anni Verdi, Cia, Coldiretti, Rete Lilliput ed altri), chiede una politica orientata su quattro direttrici: miglioramento dell’efficienza energetica negli usi civili ed industriali, sviluppo delle fonti rinnovabili, la qualificazione energetica dell’edilizia e la mobilità e trasporti sostenibili. Oltre alla riduzione dei fattori climalteranti, questa ricetta consentirebbe la creazione di centinaia di migliaia di posti di lavoro e la riduzione della nostra dipendenza energetica dall’estero.
Il settore trasporti è responsabile per un quarto del totale delle emissioni di gas serra. L’Italia ha il record europeo di numero di automobili per abitante.