«Anche guarire è un gioco di squadra». Parola di Giacomo Sintini, detto Jack, campione italiano di pallavolo, settantasette presenze in Nazionale Azzurra e palleggiatore della Trentino Volley. Jack nel libro “Forza e coraggio” (ed. Mondadori), scritto con Francesca Parravicini, racconta la vittoria di due partite: la prima, quella più insidiosa e dolorosa, contro il cancro, la seconda, forse la più emozionante della sua vita, che l’ha portato a vincere lo scudetto nel 2013. La sensazione, dopo aver letto la sua storia, è di conoscerlo da sempre, di essere entrati a fare parte della sua famiglia e di aver provato la stessa preoccupazione, lo stesso dolore per una malattia difficile anche solo da pronunciare: osteosarcoma.
«È stato un periodo molto duro, tutto è successo all’improvviso – ha raccontato Jack, – un tumore al sistema linfatico molto aggressivo che aveva già invaso varie parti del mio corpo. L’attività agonistica interrotta, le cure chemioterapiche all’ospedale di Perugia, nel reparto di ematologia e l’autotrapianto del midollo osseo».
Si dichiara fortunato perché la malattia lo ha colpito in un momento in cui aveva più risorse ed energie per affrontarla, una fede più solida e una stabilità emotiva, rappresentata dalla sua famiglia a cui appoggiarsi in ogni momento.
Non a caso le prime pagine del libro sono dedicate ai suoi grandi amori: la moglie Alessia, che «mi ha dato la forza quando non ne avevo più», la figlia Carolina e la pallavolo.
«Ho deciso di cominciare il racconto con le cose più belle della mia vita. È un libro positivo, che vuole far capire quello che noi abbiamo affrontato senza però la pretesa di voler insegnare, – ha rivelato Jack – c’è il lieto fine anche se con tanta sofferenza».
E se conoscere sua moglie è stato un colpo di fulmine, lo è stata anche la pallavolo per la quale Jack ha appeso al chiodo le scarpette da calcio. «Una sera andai a vedere una partita di pallavolo con il mio papà e scopri che quello sport mi piaceva davvero tanto. È stato amore a prima vista, mi diverto ed è un ambiente meraviglioso da vivere».
Durante la malattia i momenti di sconforto non sono mancati e più di una volta Jack ha avuto la tentazione di arrendersi. A distanza di oltre due anni dalla remissione totale se gli chiedessero di rivivere quel periodo, di certo non lo farebbe, ma non lo cancellerebbe dalla sua vita «perché credo che gli insegnamenti che ci portiamo dietro da un’esperienza così difficile sono anche i più grandi che possiamo ricevere».
La grande forza di Jack è stata quella di cercare sempre un senso nel dolore, nella malattia e di trasformare la sofferenza, sua e della famiglia in qualcosa di positivo. E un grande aiuto l’ha trovato nella preghiera e nella lettura della Bibbia, perché – come scrive nel libro – «senza fiducia, senza fede si muore, ci si asciuga. Se il cancro mi toglie la speranza mi toglie tutto».
Oggi Jack è guarito, è tornato a giocare e a vincere. E c’è una partita che non dimenticherà mai, la prima dopo la guarigione, disputata contro il Piacenza nel 2013, che lo vedrà, insieme alla sua squadra Trentino Volley, campione d’Italia.
E sarà proprio in quell’occasione che Giacomo Sintini lancerà un messaggio chiaro e intenso, come il suo sguardo in quel momento di felicità ma anche incredulità. «Voi sapete dov’ero un anno fa: credevo che non sarei neanche riuscito a sopravvivere. Adesso sono campione d’Italia. Non voglio sembrare melodrammatico, però lo dico a tutte le persone ammalate di cancro: non perdete mai la speranza, perché il sole può tornare a splendere! Io l’ho visto, ce l’ho fatta, e io non sono nessuno, sono una persona normale».
Per info Associazione Giacomo Sintini:
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