L’Adiconsum, associazione a difesa dei consumatori e dell’ambiente ha condotto un’indagine sull’uso, consumo ed abuso che gli italiani fanno degli integratori alimentari. Secondo la Direttiva Europea (2002/46/CE) si definiscono tali “i prodotti alimentari destinati ad integrare la dieta e che costituiscono fonte concentrata di sostanze nutritive che hanno un effetto nutritivo o fisiologico.”
“In pratica si tratta di barrette sostitutive del pasto – ha detto Laura Galli dell’Adiconsum e ospite di Radio Padre Pio – integratori vitaminici in forma di pillole, sali minerali spesso sottoforma di bevande. Sono prodotti che prendiamo per integrare la nostra alimentazione quotidiana consapevoli o immaginariamente tali, di avere delle carenze. La nostra indagine si è svolta sopratutto tra i giovani consumatori di queste sostanze, che risultano essere assidui frequentatori di palestre, sportivi, anche solo a livello amatoriale e ragazze che vogliono perdere peso. Ci siamo resi conto che spesso questi prodotti vengono consigliati soltanto per dare la sensazione che si raggiungano risultati con più facilità sottovalutando l’effetto farmacologico che alcuni di questi prodotti possono avere e quindi trascurando i rischi per la salute che questi comportano.”
L’Adiconsum ha pubblicato on line sul sito www.adiconsum.it, una guida pratica con consigli utili per i consumatori.
“In Italia il mercato gli integratori alimentari, fra cui anche alcuni prodotti dimagranti – ha proseguito Galli – è vastissimo, con un valore di 1.585 milioni di euro nel 2002 e una spesa media per anno di 500 euro a persona. Si valuta che i prodotti in vendita siano almeno 5.500. Noi consigliamo sempre di rivolgersi al medico di famiglia nel caso in cui ci sia un reale bisogno di integrare la propria dieta. Un’alimentazione sana ed equilibrata associata ad attività fisica è il mio integratore che il nostro organismo possa ricevere.”