Si svolgerà sabato 21 gennaio presso l’Università Europea di Roma un convegno dal titolo “Il mondo degli adolescenti: liberi per vivere” organizzato dal gruppo Crescere in famiglia. Ai microfoni di Radio Padre Pio abbiamo ospitato Carlo Climati, giornalista, scrittore e autore di saggi sul mondo giovanile.
Come nasce l’idea di dedicare un convegno ai giovani che mette in evidenza i rischi che si celano dietro una falsa concezione di “libertà”? Il Convegno è stato organizzato dal gruppo “Crescere in famiglia” il quale si occupa dello sviluppo, della crescita e dell’approfondimento culturale della famiglia. Il Congresso è doppio nel senso che ci sarà uno spazio dedicato ai giovani e adolescenti e uno spazio dedicato ai genitori, adulti, educatori, insegnanti… Purtroppo esiste un’errata concezione della libertà che conduce i giovani sulla strada di nuove schiavitù e dipendenze. Il convegno si prefigge di dare delle risposte ad alcuni quesiti, come: “Come riconoscere i campanelli d’allarme, per intervenire in tempo?” e “Come educare i ragazzi ad un uso corretto e responsabile del grande dono della libertà?”. Ci sarà, quindi, una doppia esperienza di dialogo, di approfondimento… Al termine, giovani e adulti, si riuniranno per un dibattito e una riflessione finale.
“Il mondo degli adolescenti: liberi per vivere”. Questo è il tema scelto in occasione di questo convegno che vuole mettere in risalto l’errata concezione del termine “libertà”. Ma i giovani oggi sono davvero liberi di vivere?Il titolo racchiude una domanda di fondo. C’è davvero una libertà? Oppure,oggi, il termine libertà viene utilizzato in un modo diverso e spesso ingannevole? Certamente oggi quando si parla di libertà, spesso si parla di una libertà che ti permette di fare tutto… Questa modo di concepire la libertà ti porta ad una specie di schiavitù, di dipendenza…Gli stessi ragazzi vengono trattati male…nel senso che vengono trattati come se fossero dei “bidoni aspira tutto” da parte di alcuni mezzi di comunicazione che li strumentalizzano e li utilizzano come se fossero soltanto degli strumenti per vendere dei prodotti attraverso la pubblicità o per fare programmi in tv per nulla costruttivi… ultimamente stiamo assistendo ad una specie di “attentato” alla libertà dei giovani. Il falso mito di libertà e di vita spericolata ti porta a concepire la libertà come “fai quel che vuoi…” senza la cultura del limite. Credo che sia importante insegnare la cultura del limite che deve essere alla base di ogni civiltà.
Nel corso del convegno lei presenterà due relazioni dal titolo: “Campanelli d’allarme: come riconoscerli” e poi “Viaggio all’interno della musica rock”, con una riflessione sui suoi messaggi positivi e negativi. Possiamo anticipare, in sintesi, quali sono questi campanelli? Sicuramente la cosa più importante è ritrovare il dialogo nella famiglia. Purtroppo oggi nella famiglia non si dialoga… c’è la tendenza a chiudersi i se stessi oppure si trascorre il tempo a guardare la tv mentre ci si trova a tavola per il pranzo e la cena… o addirittura non si mangia insieme. C’è il rischio della solitudine e della incomunicabilità… Certamente un campanello d’allarme potrebbe essere quello delle nuove solitudini. I ragazzi sono sempre più soli… e trascorrono la propria solitudine davanti ad allo schermo di un pc. Una volta ci si ritrovava insieme, si giocava all’aperto, si utilizzavano giochi semplici che aiutavano a scoprire l’altro e aiutavano a conoscersi. Quando i messaggi vengono trasmessi da un freddo pc e tra l’altro in uno stato di solitudine è molto più semplice essere ingannati diventando vittime di cattivi maestri. Un altro campanello potrebbe essere l’occultismo e la magia. Oggi è fin troppo sviluppata tra i giovani il desiderio di innamorarsi dell’occultismo, della magia e del satanismo… Sono sintomi che vengono messi in risalto da una certa tendenza ad allentarsi dalla Chiesa e dai veri valori morali e cristiani, da un certo tipo di musica rock satanica, da falsi idoli che la società moderna propone ai giovani come modelli da seguire…. Tutto ciò è possibile combattere solo riscoprendo l’importanza del dialogo e soprattutto insegnando ai ragazzi ad usare la testa e il consumo critico dei mezzi di comunicazione.
Nel corso del convegno ci saranno esperti, professori a dare una risposta concreta ai tanti interrogativi di genitori, ragazzi ed educatori. Fra gli altri interverrà la giovane attrice Martino Pinto, che ha preso parte recentemente alla trasmissione televisiva “Caterina e le sue figlie ed è stata protagonista del film “Maria Goretti che parlerà della sua esperienza personale e dialogherà con i giovani sull’argomento “Notorietà e popolarità. Il successo è uno scopo?; Tonino Cantelmi, Presidente dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici, sul tema “Campanelli d’allarme. Come intervenire. Saranno, inoltre, proiettate due interviste esclusive al Cardinale Ersilio Tonini e allo psichiatra Giovanni Bollea, sul tema “L’eterna difficoltà di farsi capire. Una comunicazione positiva e funzionale.
Per info: www.unier.it