Il dono dello Spirito Santo, protagonista della catechesi di papa Francesco di oggi, è la scienza. Il Papa ha subito chiarito che "la scienza che viene dallo Spirito Santo, però, non si limita alla conoscenza umana: è un dono speciale, che ci porta a cogliere, attraverso il creato, la grandezza e l’amore di Dio e la sua relazione profonda con ogni creatura". Lo Spirito, infatti, illumina i nostri occhi aprendoli alla contemplazione di Dio portando l’uomo a "scoprire come ogni cosa ci parla di Lui e del suo amore", suscitando stupore e senso di gratitudine. Si potrebbe dire che Dio prova lo stesso stupore nei confronti dell’uomo, tanto da definirlo "cosa molto buona".
Il dono della scienza, allora, porta l’uomo e Dio a vivere in profonda sintonia, a compimento di un disegno d’amore che affonda le proprie radici nell’eternità. Attraverso questo dono il cristiano, come Francesco d’Assisi e altri santi, diventa testimone di Dio, mettendolo in guardia da alcuni atteggiamenti che, secondo il Papa, non gli permettono di vivere in comunione con il Padre e con il creato: "il primo è costituito dal rischio di considerarci padroni del creato. Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato, perché ne abbiamo cura e lo utilizziamo a beneficio di tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine. Il secondo atteggiamento sbagliato è rappresentato dalla tentazione di fermarci alle creature, come se queste possano offrire la risposta a tutte le nostre attese. Con il dono della scienza, lo Spirito ci aiuta a non cadere in questo sbaglio". Custodire il creato, dunque, significa custodire il dono di Dio perché, ha detto il Papa ricordando un episodio della sua vita, "Dio perdona sempre, noi uomini perdoniamo alcune volte, ma il creato non perdona mai e se tu non lo custodisci lui ti distruggerà".
Il pensiero finale di Francesco va alle popolazioni della Bosnia e della Serbia che, a causa di alcuni fenomeni atmosferici, hanno subito numerose vittime. Il Papa ha auspicato l’aiuto e la solidarietà della comunità internazionale, attraverso strumenti e sostegni concreti.