Poca conoscenza della realtà ebraica. Questo è il dato che emerge da una ricerca condotta dalla Comunità di Sant’Egidio e presentata ieri a Roma, alla vigilia della Giornata della Memoria. La ricerca, dal titolo “Immigrati e antisemitismo: una sfida per la convivenza civile”, è stata svolta lo scorso anno attraverso un questionario composto da 11 domande.
“La ricerca è stata effettuata nelle nostre scuole di lingua italiana a Roma e Firenze – ha detto Francesco Giovannelli della Comunità di Sant’Egidio – dove abbiamo intervistato 750 studenti provenienti da 39 paesi del mondo. Si tratta di un campione limitato ma comunque lo spettro geografico è molto ampio e questo conferisce alla ricerca un carattere particolare, in quanto condotta tra giovani immigrati. Pur tenendo presente che il livello d’istruzione degli intervistati è medio alto, emerge che la maggioranza di loro non conosce, o conosce appena la realtà del popolo ebraico. Ad esempio solo il 18% ha saputo rispondere correttamente alla domanda sul numero delle vittime dell’Olocausto, mentre il 63% non sa indicare le differenze tra la religione ebraica e quella cristiana.”
Molto positivo è il dato che riguarda le posizioni razziste e antisemite. Solo il 4% di loro si dichiara esplicitamente razzista.
“Abbiamo fatto uno studio comparato – ha proseguito Giovannelli – tra gli studenti residenti in Italia che frequentano la scuola da diversi anni e quelli appena arrivati. Emerge un dato molto confortante, si nota che la frequenza della scuola crea un mutamento sia nella conoscenza della lingua che nella mentalità, questo perché nella nostra scuola si insegna la lingua italiana utilizzando materiale didattico che riguarda tematiche importanti come la convivenza e lo studio delle altre religioni. Questo vuol dire che è possibile operare per creare un cambiamento di mentalità.”