Giovanni Paolo II sembra stanco, affaticato ma non perde la speranza e soprattutto ne ripone molta nei giornalisti….
Con queste parole ha esordito il dott. Francesco Birocchi Presidente dell’Associazione della Stampa Sarda, ospite di Radio Padre Pio nel corso della trasmissione “Di Terra e di cielo”
Infatti in occasione della festa di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti, la Santa Sede ha presentato il Messaggio della XXXIX Giornata Mondiale delle Comunicazioniche si celebrerà domenica 8 maggio. I mezzi della comunicazione sociale: al servizio della comprensione tra i popoli è il tema scelto dal Santo Padre Giovanni Paolo II.
“Il Papa ha sempre mostrato un’attenzione costante nei confronti dei media – ha dichiarato Birocchi – e nei confronti della pace, ossia del ruolo che i media dovrebbero avere per la costruzione della pace. Anche quest’anno il tema scelto dal Sommo Pontefice si ricollega al tema generale della pace. Già due anni fa, proprio in occasione del messaggio del 2003, il Papa aveva affrontato di petto questo tema. Però quest’anno il messaggio ha una sua caratteristica …. più che un messaggio è un vero e proprio appello. La forza dei media sta nel far passare i messaggi, i quali possono essere positivi o negativi. I mezzi di comunicazione stanno vivendo un periodo di grande evoluzione.
Si sta passando, con internet, da alcuni centri di irradiazione ad una irradiazione diffusa. Questo se da una parte può aprire le porte di una democrazia informativa, dall’altra si sta rilevando anche uno strumento terribile di guerra psicologica. Diceva Paolo VI che i mezzi di comunicazione cattolici dovrebbero caratterizzarsi per un supplemento d’anima. In realtà dobbiamo cercare di capire quello che accade e imparare a riferirlo senza dare l’impressione di voler sopraffare coloro che ci ascoltano o coloro che ci leggono.
C’è bisogno di un grande rispetto. Scrive il Papa nel suo messaggio: … la mia preghiera chiede che gli uomini e le donne dei media facciano la loro parte per abbattere il muro di ostilità che divide il nostro mondo, muro che separa popoli e nazioni alimentando l’incomprensione e la sfiducia…. Solo così noi possiamo svolgere quel ruolo che il Papa ci chiede di svolgere …. seppure indegnamente”.