La Quaresima è una discesa umile dentro di noi e verso gli altri. La salvezza non è una scalata per la gloria, ma un abbassamento per amore. “In questo cammino, per non perdere la rotta, mettiamoci davanti alla croce di Gesù: guardiamo ogni giorno le sue piaghe”. E’ l’esortazione principale del Santo Padre nell’omelia della celebrazione eucaristica del Mercoledì delle Ceneri, con cui ha aperto il Tempo di Quaresima.

“In quei fori riconosciamo il nostro vuoto, le nostre mancanze, le ferite del peccato, i colpi che ci hanno fatto male. Eppure proprio lì – ha spiegato papa Francesco-vediamo che Dio non ci punta il dito contro, ma ci spalanca le mani. Le sue piaghe sono aperte per noi e da quelle piaghe siamo stati guariti. Baciamole, e capiremo che proprio lì, nei buchi più dolorosi della vita, Dio ci aspetta con la sua misericordia infinita. Dove siamo più vulnerabili, dove ci vergogniamo di più, Lui ci è venuto incontro”.

Come bimbi che provano a camminare ma vanno in terra, abbiamo bisogno di essere rialzati ogni volta dal papà. “È il perdono del Padre che ci rimette sempre in piedi: il perdono di Dio, la Confessione, è il primo passo del nostro viaggio di ritorno. Prima che noi andassimo da Lui, Lui è sceso verso di noi. Ci ha preceduti, ci è venuto incontro. Per noi è sceso più in basso di quanto potevamo immaginare: si è fatto peccato, si è fatto morte”. Francesco è poi tornato a raccomandare ai confessori di essere generosi: “non con la frusta, ma con l’abbraccio”.

In osservanza alle norme antiCovid, la formula dell’imposizione “Polvere sei e polvere ritornerai” è stata letta soltanto una volta, per tutti i fedeli.