Nel 1994, a Palermo, nasceva il Museo del Giocattolo, grazie alla felice intuizione del professore Pietro Piraino, da anni impegnato nella catalogazione, restauro e conservazione di antichi giocattoli.
“Il mio scopo è quello di tramandare le antiche tradizioni ludiche ai più piccini – ha precisato Pietro Piraino (nella foto impegnato del restauro di alcuni giocattoli) ospite ai microfoni di Radio Padre Pio – l’idea di un museo dedicato al giocattolo nasce in seguito alla morte di mio padre. Ero ancora un bambino e dal quel giorno la mia vita e quella della mia vita cambiò radicalmente. Dovemmo rinunciare a tutte le cose superflue tra cui i giocattoli. Capii che se desideravo qualcosa dovevo darmi da fare e allora imparai presto a costruire barchette di sughero, fionde, trottole, aquiloni, monopattini. Provai cosa prova un bambino quando non può mostrare i suoi giocattoli agli altri bambini; io non avevo nulla da condividere con gli altri; i miei giocattoli erano i sogni e la fantasia!”
Il Museo, che comprendere anche un laboratorio di restauro del giocattolo curato dalle figlie del professore Piraino, fino al 29 febbraio sarò ospitato nel palazzo nobiliare settecentesco di Via Bandiera a Palermo, per poi trasferirsi a Bagheria nei locali di Villa San Cataldo.
I visitatori potranno ammirare circa 600 bambole, automi e giocattoli raccolte e selezionate in 40 anni di attività da Pietro Piraino e dai suoi collaboratori.
“Il nostro museo del giocattolo – ha ricordato Piraino – è l’unica realtà di questo tipo nel sud Italia, ed è stato dichiarato di alto valore etno-antropologico, e quindi posto sotto vincolo dalla Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali della Regione Siciliana.”