Guerre alla finestra. E’ l’ultimo rapporto Caritas, realizzato in collaborazione con Famiglia cristiana ed Il Regno, ed edito da Il Mulino.
Un viaggio ed un’accurata ricerca(la seconda) attraverso guerre, conflitti dimenticati e le loro cause non semplici da individuare e da raccontare. Con un approfondimento su sei conflitti: Congo, Sri Lanka, Colombia, Afghanistan, Palestina e Iraq.
All’inizio del 2005, i paesi coinvolti in conflitti armati di dimensioni significative erano 18, a cui si aggiungono due vere e proprie guerre, per un totale di 20 grandi conflitti nel mondo. Senza contare violenze su ampia scala e un numero altissimo di vittime in molti altri paesi. Per informare, formare e impegnarsi nella solidarietà concreta, il rapporto si occupa di commercio delle armi, traffici illeciti, bambini soldato, rifugiati, lesioni dei fondamentali diritti umani, ruolo dei media, delle culture e delle Istituzioni.
Uno studio per capire meglio le relazioni tra guerre ed impoverimento, soprattutto in zone del Sud del mondo, spesso provate anche da disastri naturali. Come in Kashmir, dove si sono aggiunti i devastanti effetti del terremoto del mese scorso. Prosegue anche in quell’area l’impegno di Caritas Italiana: inviati 500mila euro per aiuti d’urgenza. In Pakistan l’intervento complessivo è pari a quasi 6 milioni di euro, a beneficio di 5.500 famiglie in 8 villaggi tra quelli meno raggiunti dalla solidarietà internazionale: 4 nel distretto del Kashmir e 4 nella provincia alla frontiera nord-ovest.
Gli italiani intanto, secondo un sondaggio Swg, chiedono di potenziare il ruolo dell’Onu(80 per cento) ed hanno fiducia nella capacità del papa e della chiesa cattolica di costruire la pace(42 per cento). Quasi all’unanimità(97 per cento) la gente ritiene che dietro ogni guerra ci siano interessi internazionali politico-economici.
Pellegrinaggio nazionale dei disabili a San Giovanni Rotondo
Pellegrinaggio nazionale dei disabili a San Giovanni Rotondo nei luoghi di Padre Pio