Il 20 giugno, Giornata dei Rifugiati per il calendario laico, è anche l’occasione còlta dalla Caritas diocesana di Roma per una serie di appuntamenti di sensibilizzazione ed animazione, per favorire la conoscenza di questo particolare e drammatico segmento del fenomeno migratorio.
Non a caso infatti la Chiesa pone particolarmente in evidenza questi problemi il 18 dicembre, Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, quest’anno dedicata da Benedetto XVI alla famiglia.
Il tema scelto dall’Unhcr(Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati) è a sua volta l’intolleranza. Qualunque sia la ragione di fuga (guerra civile, persecuzione personale o pulizia etnica), alla radice di una così drammatica situazione c’è intolleranza: politica, culturale, religiosa, sociale. Secondo molti osservatori, oggi i rifugiati subiscono spesso, anche nelle società ricche e democratiche, sentimenti ostili che talvolta degenerano in razzismo e xenofobia.
Per rifugiati e richiedenti asilo, da anni la Caritas ha attivato servizi di orientamento sociale e legale, corsi di italiano, sportelli lavoro con inserimento professionale attraverso laboratori, stage e tirocini presso aziende, oltre a cure mediche specializzate per vittime di violenza.
Complessivamente Caritas Italiana costituisce un terzo dell’intero Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati(Sprar).
Nell’ambito del progetto della Commissione Europea Integrarsi la Caritas diocesana di Roma ha realizzato tra l’altro il film documentario ‘La piazza è chiusa’ del regista italiano Edoardo Winspeare.