“C’è qualcosa che accomuna san Pio da Pietrelcina e frère Roger Schutz, ed è il messaggio che l’unità si costruisce sulla capacità di offrirsi, di farsi dono…in fondo, e questa morte lo testimonia ulteriormente, sulla capacità di essere il chicco di grano che, caduto in terra, muore produce frutto. Frère Roger, con tutta la sua opera ma anche con questa fine, conferma ancora a tutti noi che il mistero pasquale di Gesù accomuna coloro che credono e che crescono in un progetto di santità, come padre Pio, frère Roger ma anche tanti testimoni del presente”.
Fr. Aldo Broccato, ministro della Provincia religiosa cappuccina di Sant’Angelo e Padre Pio, a poche ore dalla morte del fondatore delle Comunità ecumenica di Taizé, ha tracciato un parallelo significativo fra queste due figure del nostro tempo.
Nel corso dell’intervista rilasciata a Radio Padre Pio, il ministro provinciale ha aggiunto: “Taizé, con le attese del Vaticano II, è stato un laboratorio, soprattutto a livello ecumenico; ma anche una sfida ed una scommessa forte. Un clima di utopia per una possibile convivenza di religioni, idee, popoli diversi, a cui anche oggi si dovrebbe far riferimento per realizzare i valori di comunione e di fraternità”.
Frère Roger Schutz, nato novant’anni fa in Svizzera, è stato ucciso ieri sera a Taizé da una squilibrata. Da molti anni era unanimemente riconosciuto un precursore dell’ecumenismo ed un maestro di spiritualità e di preghiera.