«Anche guarire è un gioco di squadra».
Parola di Giacomo Sintini, detto Jack, ex pallavolista italiano e Cavaliere Al Merito della Repubblica.
Jack nel libro “Forza e coraggio” (ed. Mondadori), scritto con Francesca Parravicini, racconta la vittoria di due partite: la prima, quella più insidiosa e dolorosa, contro il cancro, la seconda, forse la più emozionante della sua vita, che l’ha portato a vincere lo scudetto nel 2013.

La sensazione, dopo aver letto la sua storia, è di conoscerlo da sempre, di essere entrati a fare parte della sua famiglia e di aver provato la stessa preoccupazione, lo stesso dolore per una malattia difficile anche solo da pronunciare: osteosarcoma.
«È stato un periodo molto duro, tutto è successo all’improvviso – ha raccontato Jack, – un tumore al sistema linfatico molto aggressivo che aveva già invaso varie parti del mio corpo. L’attività agonistica interrotta, le cure chemioterapiche all’ospedale di Perugia, nel reparto di ematologia e l’autotrapianto del midollo osseo».
Si dichiara fortunato perché la malattia lo ha colpito in un momento in cui aveva più risorse ed energie per affrontarla, una fede più solida e una stabilità emotiva, rappresentata dalla sua famiglia a cui appoggiarsi in ogni momento.
La grande forza di Jack è stata quella di cercare sempre un senso nel dolore, nella malattia e di trasformare la sofferenza, sua e della famiglia in qualcosa di positivo. E un grande aiuto l’ha trovato nella preghiera e nella lettura della Bibbia, perché – come scrive nel libro – «senza fiducia, senza fede si muore, ci si asciuga. Se il cancro mi toglie la speranza mi toglie tutto».
Oggi Jack è guarito. E c’è una partita che non dimenticherà mai, la prima dopo la guarigione, disputata contro il Piacenza nel 2013, che lo vedrà, insieme alla sua squadra Trentino Volley, campione d’Italia.