Dopo il sì del Senato, Movimento per la vita, Forum delle associazioni familiari e Forum degli operatori sanitari esprimono tutta la loro soddisfazione per l’approvazione della legge in materia di fecondazione artificiale.
I presidenti delle associazioni hanno pubblicamente ringraziato in questa occasione i parlamentari che, superando schieramenti ed opposte appartenenze, hanno mantenuto fede all’impegno assunto all’inizio della legislatura, consentendo a questa legge di vedere la luce.
“Entra nel nostro ordinamento –ha dichiarato ai microfoni di Radio Padre Pio Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita- il riconoscimento che il bambino, fin dal concepimento, è un essere umano e che come tale ha diritto ad essere tutelato almeno quanto gli altri soggetti coinvolti nella fecondazione artificiale.
Sono via via caduti tutti i tentativi di trasformare l’embrione in un oggetto che si può manipolare, selezionare e privare della propria identità genetica.
E’ importante ricordare che questa non è una ‘legge cattolica’: se i cattolici avessero i numeri per fare una propria legge, la fecondazione artificiale sarebbe semplicemente vietata.
Di cattolico in questo dibattito c’è stato solo un sano realismo, che ha consentito di arrivare ad un equilibrio tra le varie visioni antropologiche e culturali.
Un equilibrio che mette dei chiari paletti al far west procreatico e che è stato osteggiato con rabbia cieca e senza limiti di risorse dalla potente lobby di provetta d’oro.
E’ un grande passo in avanti, lungamente auspicato nel nostro Manifesto-Appello.
In queste ore –ha aggiunto Casini- anche la Spagna sta discutendo una legge simile alla nostra, ed entrambe si allineano alla legislazione tedesca.
Dopo anni in cui sembrava che il bambino non nato potesse essere in tutto il mondo esposto alle peggiori fantasie dell’adulto, ora finalmente, a livello internazionale, lo si riconosce come uno di noi. Perché si proceda in questo cammino di civiltà, è determinante che lo spirito della legge si affermi in maniera diffusa anche nella cultura”.
(sullo stesso argomento, v.anche 9 e 10 luglio, 7 novembre e 10 dicembre 2003)