Fratel Michael Davide Semeraro, monaco benedettino, ha dedicato un libro agli scritti di Etty Hillesum, una giovane ebrea, inizialmente, lontana da Dio, che lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e con l’aiuto di un’assidua preghiera.

«Il mio intento è stato ripercorrere – racconta fratel Michael – il cammino di una donna ebrea, cercando di cogliere attraverso il suo percorso interiore una possibile lettura della grande tragedia della Shoa. Attraverso la testimonianza che ci ha lasciato Etty, dopo decenni dalla sua morte, sembra essere ancora una lezione tutta da imparare, possiamo guardare al nostro futuro con uno sguardo critico ma pieno di speranza».
Un’esistenza breve quella di Etty Hillesum, terminata tragicamente il 30 novembre del 1943 nel campo di concentramento di Auschwitz e rimasta silenziosa e sconosciuta fino al 1981 quando il suo fittissimo Diario e alcune delle sue Lettere sono stati raccolti e pubblicati.
«Trovo ugualmente bella la vita (…) Mi sembra presuntuoso affermare che un uomo possa determinare il proprio destino dall’interno. Quel che invece l’uomo ha in mano è il proprio orientamento interiore verso il destino (…) Ciò che qualificava la vita di ciascuno era l’atteggiamento interiore verso quei fatti» (dal Diario 1941-1943 di E. Hillesum).