Per la quarta volta la Puglia è ritornata pellegrina ad Assisi a distanza di vent’anni, offrendo l’olio «quale frutto del lavoro della gente e della generosità dei campi, esprimendo il proprio impegno di altruismo, solidarietà e accoglienza di uomini culture, come si legge nel messaggio dei vescovi di Puglia di cui mons. Cosmo Francesco Ruppi, arcivescovo metropolita di Lecce è presidente. Un momento ricco di significati, che simboleggia il senso di fratellanza e unità del popolo italiano».
Giornate scandite da numerosi appuntamenti, che hanno trovato nella preghiera e nella riflessione i loro momenti centrali.
Tanti sono coloro che attratti dalla figura e dal fascino di Francesco, esempio di povertà e di santità, si recano ad Assisi a pregare sulla sua tomba e a respirare quell’aria dal sapore medievale, come testimoniano i tanti gruppi di pellegrini italiani e stranieri che s’incontrano per strada.
Il pomeriggio della vigilia della festa del santo Patrono d’Italia, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli si è svolta la solenne commemorazione del beato transito di San Francesco a cui hanno preso parte i Ministri Generali e Provinciali delle Famiglie Francescane, i vescovi pugliesi e il Cardinale Attilio Nicora, Legato Pontificio per la Basilica, i Presidenti delle Regioni e Province della Puglia e dell’Umbria, insieme ai sindaci dei Comuni pugliesi, del Sindaco di Assisi e di altre autorità, giunte nella basilica con un corteo civile.
Al saluto di benvenuto di fr. Marco Tasca, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori conventuali e di Mons. Sorrentino, è seguita la celebrazione dei primi vespri solenni e la lettura del transito di san Francesco tratto dalla Vita seconda di Tommaso da Celano.
«Sia questa nostra celebrazione un invito rimettere sempre di nuovo al centro della nostra vita la persona del Signore Gesù» ha detto durante l’omelia Mons. Francesco Cacucci, arcivescovo di Bari – Bitonto che ha presieduto il sacro rito.
Alle sentite e suggestive parole di mons. Cacucci è seguita la presentazione dei doni da parte del sindaco di Assisi e delle autorità istituzionali della Puglia alla Cappella del transito, dove il 3 ottobre del 1226 Francesco d’Assisi “se ne volò felicemente a Dio”.
4 ottobre 2007: è il giorno di san Francesco, patrono d’Italia, è il giorno della Puglia che, a nome dei comuni italiani, ha offerto 2 mila litri d’olio per riaccendere la lampada che arde, giorno e notte, sulla tomba del Santo.
E’ toccato al sindaco di Bari, Michele Emiliano, affiancato dal governatore della Puglia, Nichi Vendola, rappresentare l’Italia in un gesto di grande significato simbolico e cristiano, quest’anno con un valore aggiunto, infatti è stata offerta una brocca di olio prodotto dal raccolto dei terreni confiscati alla mafia, grazie alla cooperativa sociale Libera.
«L’olio che la Puglia ha portato ad Assisi è frutto della nostra terra, è il segno della pace, della fecondità, della gioia» – ha detto durante l’omelia mons. Ruppi, Arcivescovo di Lecce e Presidente della Conferenza Episcopale Pugliese che ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica – «dietro quest’olio c’è il sudore della nostra gente, la tragedia di tante famiglie e di tanti giovani in cerca di occupazione, ma c’è anche la speranza, la tenacia, l’ardore di un popolo che ha salde radici nel Vangelo e che stende i suoi rami fino ai Balcani e al mediterraneo, sempre innalzando il ramoscello della pace. La preghiera che facciamo oggi sulla tomba di Francesco è garanzia di comunione con l’intera nazione italiana. Dobbiamo vivere lo spirito di Francesco; dobbiamo portare alla nostra gente il suo messaggio di fede, speranza e carità». Dopo la benedizione finale e sulle note del Cantico delle creature, musicato da Padre Domenico Stella, l’assemblea si è sciolta, ritrovandosi sulla piazza inferiore della Basilica dove ha potuto ascoltare i saluti delle varie autorità presenti. Fr. Marco Tasca, ministro generale dell’Ordine dei Frati minori conventuali ha esortato tutti i francescani presenti a «perpetuare l’opera di Francesco, divenendo nel mondo testimoni ed araldi della buona novella». Mons. Domenico Sorrentino, vescovi di Assisi ha ringraziato i tutti i presenti «convenuti a raccogliere il messaggio di Francesco in un anno speciale e cioè a ottocento anni dalla sua scelta radicale di Cristo e che vede tutta la comunità intenta a misurarsi con l’impegno di conversione».
Di giustizia e pace ha parlato il presidente della regione Puglia, Nichi Vendola. «La Puglia immersa in un mare di contraddizioni di speranze e di tragedie, s’inchina dinanzi al patrono d’Italia. Dinanzi a chi visse la fede come comunione con l’umanità e non come occasione di odio e di guerra. Un amore “sine modo”, smisurato per il creato e le sue creature: fu questa la regola che dalle colline umbre del XII secolo il poverello d’Assisi proietta fino ai nostri giorni e ci rammenta il dovere della giustizia e il diritto alla pace.
A rappresentare il governo italiano il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni. «Tornare a educare è l’insegnamento che ci viene oggi qui da san Francesco – ha detto il ministro – con ciò che diciamo, che facciamo, ma soprattutto ciò che siamo, ispirandoci a San Francesco noi adulti dovremmo riuscire ad essere per i nostri giovani non adulti a responsabilità limitata, ma maestri di vita».
L’intensa giornata di preghiera volge al termine, dopo la celebrazione solenne dei vespri pontificali presieduta da Mons. Benigno Luigi Papa, Arcivescovo Metropolita di Taranto, il corteo religioso e civile ha raggiunto la piazza superiore della Basilica Papale da dove è stata impartita la benedizione all’Italia e al Mondo con le parole autografe del santo di Assisi.
E mentre i frati distribuivano ai fedeli presenti dei ramoscelli d’ulivo, tra le volte gotiche della basilica e gli affreschi di rara bellezza, risuonavano le note e le parole del Cantico delle creature, come inno di lode e ringraziamento all’ “Altissimo, Onnipotente e Bon Signore”.
Paola Russo