“Una musica sarà tanto più sacra e liturgica quanto più si ispirerà al Canto gregoriano”.
Aprirà con questa citazione di Giovanni Paolo II il presidente onorario dell’Associazione Italiana Santa Cecilia, Monsignor Vasco Giuseppe Bertelli, vescovo emerito di Volterra, che nel pomeriggio di oggi darà il via a Roma ai lavori del Convegno Internazionale di Canto gregoriano.
Nell’anno del XIV centenario dalla morte di San Gregorio Magno, una tre giorni dedicata al tema ‘Il canto gregoriano oggi nella liturgia cattolica’, con analisi e dibattito su alcuni argomenti specifici come la ricerca accademica, l’insegnamento nei Conservatori e nei Seminari, l’educazione dei liturgisti e dei compositori.
“Purtroppo il gregoriano è un tesoro ancora poco conosciuto nelle comunità cristiane -ha sottolineato con rammarico monsignor Bertelli ai microfoni di Radio Padre Pio- e sono troppo pochi, anche nel territorio della Chiesa italiana, i musicisti ed i direttori di corali sensibili a questa grande tradizione, vivo strumento per crescere nella santità”.
Nel chirografo sulla musica sacra(scritto in occasione dell’ultima festa di santa Cecilia, patrona dei musicisti) papa Wojtyla ricorda che il Concilio Ecumenico Vaticano II, nella Costituzione Sacrosanctum Concilium sulla sacra Liturgia, richiama con chiarezza la funzione ecclesiale della musica sacra: ‘La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un patrimonio di inestimabile valore, che eccelle tra le altre espressioni dell’arte, specialmente per il fatto che il canto sacro, unito alle parole, è parte necessaria e integrale della liturgia solenne’.