Con Difesa Salute al servizio dei cittadini

Di regola ai malati di Sjogren non viene riconosciuta dalle Commissioni di invalidità civile, integrate ASL-INPS, l’assegno mensile di assistenza, per il quale è necessaria una percentuale di invalidità civile almeno del 74%. Due donne si sono rivolte all’associazione dopo aver visto la rubrica “Difesa Salute” trasmessa da Padre Pio Tv. Una residente in provincia di Milano, l’altra invece originaria di San Giovanni Rotondo. Dopo due estenuanti battaglie giudiziarie parallele, anche grazie alla sensibilità e preparazione della dottoressa Giovanna De Santis, nella veste di consulente di parte, i Tribunali di Foggia e di Monza, hanno riconosciuto il diritto all’assegno mensile di assistenza.

L’avvocato Giuseppe Placentino, presidente dell’associazione che si occupa della tutela nel diritto sanitario ha dichiarato: <<Questa vittoria giudiziaria dell’Associazione Difesa Salute, a cui si sono rivolte queste due donne, offre una speranza ai circa sedicimila ammalati italiani, per il 90% rappresentati da donne, che richiedono il riconoscimento delle provvidenze economiche di invalidità civile. La verità è che la disabilità che colpisce le donne ammalate del morbo di Sjogren non è visibile. Si tratta di una malattia rara, degenerativa e non guaribile. Dal punto di vista legale, basta verificare nei forum degli ammalati per rendersi conto della difficoltà per tali pazienti di ottenere un giusto grado di invalidità civile.Siamo partiti da due verbali di invalidità civile, redatti dalle rispettive Commissioni mediche, che attribuivano soltanto il 50% di invalidità; e siamo riusciti a dimostrare in giudizio che le due signore avevano entrambe un grado di invalidità superiore al 73%. Dimostrando la complessità degli organi compromessi, pelle, occhi, bocca,  organi genitali, intestino, i consulenti tecnici d’ufficio, nominati dal Giudice del Lavoro di Milano e di Foggia, hanno riconosciuto gli effetti dirompenti di tale patologia nella modifica della qualità della vita delle due donne. Entrambe, cioè, secondo l’accurato ragionamento del nostro consulente tecnico di parte, hanno diritto all’assegno mensile di assistenza, tanto che tale codifica rende superflua ogni altra codificazione per le patologie associate>>.